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martedì 25 dicembre 2012

NATALE 2012

Buon Natale a tutti
Scrivo questo post fuori programma perchè tra i regali di Natale ne ho trovato uno inerente alla mia passione di costruttore di kayak e pagaie ,che non mi sarei mai aspettato.
l mio amico Ignazio Ventura venditore di materiale da kayak e altro , essendo anche un esperto kayaker , mi ha fatto una bellissima sorpresa alla quale io non avrei voluto arrivare ma probabilmente Lui ha più fiducia in me di me stesso . Forse non gli piace che io faccia il pensionato perciò mi ha fatto questa gradita sorpresa.
Mi ha regalato un coltello Opinel da scultore con il manico in legno di Ulivo.



Poi si è anche prodigato per farmi dei depliant inerenti alla mia pseudo azienda ,che anche se meravigliato mi hanno fatto piacere.



Lo ringrazio pubblicamente il regalo mi è piaciuto.
Prendo l'occasione per fare gli AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI VOI ED AD UN  FELICE ANNO NUONO.
Ciao ciao
Alla prossima
 

giovedì 6 dicembre 2012

L'ALEUTINO

Ecco sono pronto per le Isole Aleutine , sarebbe uno spettacolo.



Sarebbe un sogno da realizzare.
Un saluto a tutti
Tino
Ciao ciao
 

martedì 4 dicembre 2012

WISKIE 2012

Salve ragazzi .
Come ogni anno su svolge ai primi di Dicembre nel golfo di La Spezia il raduno Wiskie oganizzato da Sottocosta rappresentata nell'occasione da Luciano Belloni storico istruttore, il raduno si svolge su sabato e domenica ,normalmente la prima di Dicembre
Questo raduno è fatto per tirare le somme di fine anno e nella serata di sabato dopo la cena si svolgono proiezioni di filmati o foto e la premiazione delle gare di Ocean Race.
Ma la parte da leone in questi 2 giorni la fanno le 2 uscite inmare, che questo anno sono state veramente belle ad agli atipodi del meteo.
Sabato ci si trovava alle Grazie piccolo golfo sulla strada da La Spezia a Porto Venere , giornata piovosa si sapeva che c'era vento di tramontana , ma nel piccolo golfo non si sentiva , alle 10 ci siimbarcava dopo il brifing con il programma della giornata .
Usciti al golfo la tramontana si faceva sentire e ce la siamo presa alle spalle fino a quando non siamo girati a destra in direzione di Porto Venere ,arrivati dopo un ingresso in porto per radunare il gruppo ci siamo diretti all'uscita del canale tra Porto Venere  e la Palmaria per vedere come erano le condizioni fuori ,in mare aperto .


Le condizioni erano ok onda lunga ed ogni tanto qualche raffica di vento ma nientedi eccezionale e ci simo diretti a sud .
La maestosità delle pareti ad ovest della Palmaria sono ineguagliabili ,tutto da un tratto ti trovi proiettato in un mondo lontano ,patria incontrastata degli uccelli marini dove nei suoi affranti trovano riparo e creano i prtopri nidi , pagaiando di conserva siamo arribvati fino alla fine dell'isola ,dove si decideva di fare dietro front per evitare la tramontana che spazzava il golfo.
Arrivati all'ingresso del canale si proseguiva un pochino verso le 5 terre e poi si è tornati in dietro rientrando ,piccola tappa al porto di Porto Venere per rilassarci un pochino e prepararci pscicologicamente a quello che ci aspettava per rientrare a Le Grazie dovevamo beccarci la tramontana di fronte ed a quanto si vedeva era di buon livello.
Ce la simo presa tutta ben benino fino a quando non arrivi quasi in porto a Le Grazie , mia soddisfazione che col baidarka sembrava di essere su un binario ed ogni tanto entrava in un onda più profonda ma nente di eccezionale ,le scelte strategiche sulla direzioneda prendere hanno dato i suoi frutti .
Nel frattempo aveva smesso di piovere ci simo cambiati mangiato quelche cosa ed era uscito l'arcobaleno.


Nella giornata di domenica l'uscita era in programma ad Amelia per poi entrare nel golfo passando davanti alla foce del Magra fino a Tellaro.
Al risveglio al mattino con grande compiacimento il tempoera sereno , arrivati all'imbarco il mare era molto accettabile ma al largo si vedevano ancora le increspature della tramontana che spazzava ancora il golfo ,perciò fino a quando non avessimo doppiato Punta Bianca non si poteva valutare cosa avremmo trovato .
Arrivati a Punta Bianca puntammo a Nord il vento era calato oramai erano le 10,30 , le ultime nuvole erano quasi sparite all'orizonte la giornata era bellissima .
In queta occasione ho avuto l'opportunità di conoscere il produttore dell'Alpine Paddle che per l'occasione stava provando il Baidarka della SKD ,persona  molto simpatica ci simo persi a parlare di pagaie e scafi , mi ha fatto vedere una pagaia Groellandese disassata ,fatta tipo Aeutina come forma base ma con il disegno Groellandese con una spina centrale sottilissima ed un peso decisamente basso, ho avuto occasione nella serata precedente di visionare la sua produzione veramente belle specialmente il giunto in carbonio di quella smontabile fatto ovale gli inserti in ebano verde per proteggere la pagaia nelle zone a rischio di impatto .


Arrivati allo sbarco per la pausa oramai il sole ed il caldo la facevano da padroni, dopo un brek per un piccolo spuntino ci imbarcammo per tornare ad Amelia ,oramai si pagaiava rilassati copiando la costa ,e doppiandoil capo di Punta Bianca lo spettacolo delle Apuane innevate era indimenticabile.
Arrivati il sole ed il caldo erano molto piacevoli di sicuro sopra i 15 gradi , ed ognuno gia pensava già al viaggio di ritorno alle proprie case ,con in mente le due bellissime giornate passate in Mare.

Augurando a tuttiVoi della Buone Feste ed un Buon Anno Vi saluto.
Tino

 

martedì 27 novembre 2012

FILMATO DA NON PERDERE

Per gli amanti del kayak (qualsiasi tipo) e della natura vi allego un filmato da non perdere .
Per poter visionare il filmato , trovate mezzora di tempo e poi sognate!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

http://vimeo.com/46725100

Un saluto a tutti .
N:B: Però ci si potrebbe anche andare.

lunedì 19 novembre 2012

GIORNATA NO

Buon giorno a tutti .
Ieri 18-11-2012 co Alessandro e Massimo siamo scesi in quel di Recco dove ci aspettava Antonio per una uscita in mare fino a San Fruttuoso.
Partiti da casa di Alessandro a Melzo verso le 07,30 siamo arrivati a Recco verso le 09,45 dove ci aspettava Antonio con il suo Xcite-S ed il Nordkap LV acquistato da Alessandro da Ermanno.
Prima sorpresa , io avevo portato l'Jsfiord e appena scaricato notavo che avevo perso gli spessori in espanso che avevo messo come puntapiedi , che facevano da spessore sula paratia anteriore.
Imbacati puntiamo verso Camogli fin qui tutto bene ma mi sentivo rigido , puntando su punta Chiappa le onde spinte dalla tramontana venivano di traverso , si andavo ma non ero a posto sentivo male lo scafo lo tenevo inclinato più sulla sinistra  , causata dal fatto che avendo una postura lasciatami dagli anni di lavoro alle vertebre lombari inarcata verso destra che quando sono teso si accentua e mi fa portare i kayak un pochino storto.
Bene o male andavo ma non ero a posto , Massimo e Antonio seguivano la costa , mentre Ale era al largo e io in mezzo .
Arrivati quasi a S. Fruttuoso io ero davanti Ale si giro per surfare nelle onde di un traghetto per turisti e Massimo e Antonio si rimisero a seguire la costa dopo aver tagliato la riserva integrale che c'è poco prima di S.Fruttuoso.
Qui io andai avanti e sbarcai , poi arrivo Massimo e Antonio , Ale era sparito.
Prima mia valutazione dopo i primi accertamenti che Ale non avendo visto Massiomo e Antonio sottocosta ed era tornato indietro , cosa verifivìcata al più presto con  riscontro positivo .
In quel lasso di tempo mentre stavo per uscire dal golfo di S.Fruttuoso cercando Ale mi sono distratto mi sono rovesciato ,ho tenuto un poco con l'approccio estremo mi è passato per la testa di andare in exkimo ,ma non l'ho fatto e sono andato a bagno.
Niente di male era anche piacevole e forse questa verità la temperatura dell'acqua è la cosa che cambia molto tra noi che usciamo in fiume freddi di questa stagione ed il mare ,altra cosa molto evidente il are è mosso il fiume fermo e qui fa la differenza.
Alssandro e Antonio che è una vita che escono in mare anche in Inverno hanno avuto l'opportunita di vivere meglio il rapposto con l'acqua e i risultati si vedono , Massimo li stà seguendo molto bene, vi chiederete perchè ho scritto qesto , è per dire che l'acquticità che si acquista in mare non è paragonabile al fiume proprio per quello la temperatura ed io sono molto lontano dai loro livelli.
Ho scritto questo perchè dopo che sono rientrato in kayak con l'aiuto di Massimo era tutto differente viaggiavo meglio ed il kayak sembrava un altro fino all'arrivo a Recco.
Poi mi sono reso conto che ho perso anche il coltello , perciò giornata no.
Cosniderazioni , mi sono tornati in mete le molte volte che per essere più acquatici in fiume ci si buttava subito a bagno o dopo un riscaldamento si faceva un eskimo , ed affrontavi la discesa in un altro modo se non lo facevi mi succedeva come è successo ieri, mi dovro decidere ad applicare quello che in teoria so benissimo ma se non si tiene allenato piano piano lo perdi.
Un saluto a tutti alla prossima e spero che queste mie considerazioni servono , bisogna mettersi in mente di immergersi in quel liquido se lo vuoi vivere pienamente.
Ciao ciao
Tino

lunedì 22 ottobre 2012

PARLIAMO DI PAGAIE

Da tanto tempo pensavo di scrivere le mie considerazioni sulle pagaie , visto che con le Groellandesi costruendole mi sono fatto una cultura , ma il campo è molto più ampio , pensando che qundo ho fatto la mini tesi per diventare istruttore FICK ho fatto proprio la tesi sulle pagaie e non conoscendo ancora le Groellandesi vi avevo fatto solo un accenno .
Peccato che la tesi  se ne è andata col portatile qundo mi ha lasciato a piedi... era il primo.
Tornado a bomba la tesi spaziava su pagaie Europee le Wing e quelle che al tempo conoscevo , ma dopo che ho cominciato a costruire le Groellandesi ho capito meglio anche le prime .
Pagaie Europee lavorano molto bene in fiume dove si deve lavorare nello stretto e nell'immediato , la forma più o meno accentuata della simmetria fa si che in aggancio  diano più o meno presa  , mentre nella trazione o appoggi la superfice in cm quadrati danno più o meno trazione o portanza ,cosa importantissima , che siano proporzionate alla struttura del kayaker proprio per non avere ritorni di dolori a spalle o avambracci.
L'ultima che ho comprato ( anche per curiosità perchè ha il manico ergonomico ) è una Sho Gun della Werner , nota casa Americana al top nella costruzione delle  pagaie , per tutte le tipologie di acque e  devo dire che ha dei numeri , vi scrivo tutto questo solo per dirvi che la ricerca dà i suoi frutti e ritorni in termini di fuzionalità.
Stessa ricerca è stata fatta per le Wing frutto della ricervca di un Ing. Norvegese derivate dallo studio delle pale per le turbine delle Centrali Elettriche fuzionati ad acqua.
Unica differenza tangibile tra le Wing e le altre che queste ultime si possono fare solo con materiali compositi Carbonio Kewlar mentre per le Europee o Groellandesi si può usare anche il legno che io ritengo nelle Groellandesi il migliore sia per elasticità dello stesso e termico per le mani in concomitanza con uscite Invernali con temperature rigide.
Mentre per le Europee da usare in fiume, causa botte sui sassi o altro, si opta più facilmete per materiali compositi o sintetici , per il mare il legno la fa da padrone a buon ragione , dando ai kayaker più esperti sicurezza anche per manovre di eskimo o altro , anzi nella manovra dell'eskimo secondo me è migliore delle tradizionali Europee perchè pensando di usarla come un ala di un aereo da una portanza esagerata se poi si fa il pala lunga si gira facilmete anche un kayak con una persona aggrappata sopra.
Le Groellandesi in legno poi si dividono in monoblocco;  multistrato o compositi a listelli, sempre in legno .
Anche se non sembra in tutte queste varianti, o abbinamenti delle essenze, la cosa più importante che si nota è la flessibilità , caso più eclatante che mi è successo è che avendo costruito un Aleutina, la parte finale della pala così rastremata è diventata flessibile più di quello che pensavo, calcolando che ha un nervatura centrale che la dovrebbe irrigidire; però usandola non ci sono problemi , sembra quasi di avere in mano una Wing proprio per la precisione con la quale si blocca in acqua facendo una bella presa , stò aspettandio di uscire col Baidaka per testarla sulla lunga distanza.
Lo stesso scherzo per modo di dire , me lo hanno fatto le ultime 2 pagaie che ho fatto; una in Cedro con inserti in Duglas l'altra fatta a strati con Cedro centrale ed Ayus esterno , la prima è molto rigida , l'altra pur avendo il manico di un buon spessore è abbastanza elastica.
Conclusione l'abbinamento  delle essenze influisce sulla flessibilità delle stesse ,  nelle foto che poi allegherò, proprio per confermare il discorso, la pagaia più scura ha il manico più sottile di quella fatta a strati con l'Ayus ed è meno flessibile.
In una attività commerciale tipo Avatak sono quasi obbligati ad un composito proprio per il fatto che anche legnami di stessa essenza in monoblocco cambiano venature e peso specifico influendo sulla flessibilità delle stesse.
Adesso ho trovato del pino da abbinare al Cedro , visto l'arrivo del freddo il tutto andrà in primavera , ma sono gia sicuro che sarà molto più rigida di quella fatta con l'Ayus.
Altra considerazione che è stata sollevata a suo tempo è tra la pagaia rigida o flessibile; io peronalmete a livello di dolori alle braccia o spalle, sia con l'uno o altra, non ho trovato grandissima differenza ; la vera differenza  è proprio nella fruibilità del prodotto, di uno come si trova.  Tanto per dire, ieri volevo portare la Seakinetic in carbonio , me la sono dimeticata , avevo portato la Grenland con inserti in Duglas perchè la voleva vedere un amico, ad alla fine ho usato quella senza problemi , calcolando che è molto più rigida di quella che uso normalmete e mi è piaciuta.
Adesso mando a tutti Voi un saluto .
Tino
Ciao ciao


 

lunedì 8 ottobre 2012

TEST KAYAK FREERIDE 67

Buon giorno a tutti.
Ieri mattinata è stata dedicata al test del'ultimo kayak che ho comperato , per vedere se i quasi trenta litri in più davano il risultato sperato rispetto alla Dagger G-Ride 6.5.
Il risultato è stato ottimale , si spaziava in rapida tranquilamente ed il volume in più ben distribuito dava i suoi frutti, permettendomi di fare traghetti in sicurezza e tranquillità la dove il fiume è molto ostico visto il suo fando molto sconnesso a causa di grandi blocchi di conglomerato sparsi sul fondo  creano dei ribollori in superfice molto marcati e anche quando l'acqua batte sula coda lateralmente il kayak rimane molto neutro , altra cosa che mi è successa ieri è il fatto che avendomi presa la coda in un vortice , questa si abbassava mandando quasi il kayak in candela , ma il tutto è rimasto controllabile senza nessun problema .
Testato anche in  attraversamento in rapida principale dove qui il fiume spinge veramente il kayak si è comportato egregiamente , anche se si dava un pochino più di pancia non tendeva a affondare più  di tanto dalla parte opposta,
Nel surf molto buono peccato che le onde erano un pochino corte perciò non permettevano molto spostamenti laterali  , ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata che in un onda essendo entrato un pò troppo in profondità e mettendomi un pochino di traverso il kayak a preso acqua da monte sulla puntacoperta anteriore e l'ha scaricata egregiamente quando l'ho tirato col mio peso a valle, normalmete in situazioni del genere si riscia il rovesciameto verso monte.


La giornata di ieri è stata bella anche per un alto  motivo.
Come ben sapete nel sito dove andiamo la domenica mattina a Medolago provincia di BG questa estate è stato usato per far  imparare hai corsisti le fondamentali manovre di base in acqua mossa , stando al sentore e notizie di sabato saremmo stati forse in tre a pagaiare , ma alla fine con immenso piacere eravamo in sette in un contesto bellissimo col sole che ci scaldava ed a me ha bruciato la faccia come al solito , temperature più che accettabili , l'acqua che proviene dal lago di Como che non è ancora fredda come quella di un fiume , la temperatura esterna  quando ce ne siamo andati superava i 20 gradi regalando a tutti noi una bellissima mattinata in kayak , dove c'è chi ha perfezionato manovre, chi si è allenato, chi come me ha provato un kayak nuovo e preso dalle risposte che il kayak mi dava sono tonato a casa piegato , ma contento.
Spero veramente di poter continuare ad andare in kayak per molto tempo ancora, riesco ancora a divertirmi , se poi aggiungo tutto quello che faccio costruzione di pagaie costruzione di kayak ,corsi , assistenza hai corsi ,mi rimpie la vita.
Adesso un saluto a tutti voi alla prossima.
Tino

 

venerdì 28 settembre 2012

RIFLESSIONI DI UN KAYAKER

Buon giorno a tutti.
Questo post sembrerà un poco strano, ma alla soglia dei 60 anni mancano pochi mesi , ho avuto un attimo di riflessione.
 Lunedi mi arriva un nuovo kayak da gioco, un Freeride 67 della Liquidlogic, che con i volumi che ha mi dovrebbe dare maggiore galleggiabilità , della G-Ride 6.5 comprata d'occasione questa estate, per l'opportunità delle uscite domenicali, con i corsisti e non , in acqua mossa, per affinare la tecnica.
Non so se mi sono bevuto il cervello o altro ma in ricordo dei bei momenti che ho avuto con i diversi kayak da gioco acquistati non ho saputo resistere .
Avevo abbandonato un pochino il fiume , un pò perchè mi sono dedicato al kayak da mare,  da quando sono in pensione,  anche alla costruzione degli stessi, ( ne ho costruiti due )  e  alla costruzione di pagaie; con quelle  avevo iniziato per scherzo ed alla fine sono arrivato a 45.            Ma questa estate andando in fiume con la Jakson Super Hero, mi sono reso conto che mi mancava qualcosa:  la mobilità, la precisione nei movimenti e altro, ed alla fine trovai d'occasione la G-Ride ed adesso, ho trovato la Freeraide con una trentina di litri in più e non ho resistito.
Mi manca l'acqua mossa, mi manca andare con precisione millimetrica in fiume..... una delle più belle discese che ho fatto è stato sul Soca in Slovenia con una EZG 60 , ma ero al limite , l' ho ceduta quando mi è capitata l'occasione la Hero ma alla fine, tornando coi ragazzi del club a fare acqua mossa, mi mancava quella canoa che mi permette di giocare.
Adesso come un bambino che aspetta il giocattolo, stò aspettando che arrivi lunedì per andare a prendermi il kayak,  dopo un controllo per sistemare l'assetto, di sicuro la andrò a provare.             Ho scritto queste righe proprio perchè mi è tornato in mente che ho quasi 60 anni ed il garage pieno di kayak...... a cosa serviva anche questo??
Be ve lo saprò dire , ma onestamente anche se non riuscirò a fare perni o altro perchè sono fuori forma  o perchè l'elasticità del corpo se nè andata, di sicuro avrò una mobilità nello stretto che  mi soddisferà,  come mi ha soddisfatto tantissimo una pagaia che ho appena preso ,una Sho Gun della Werner con manico storto , non l'avevo mai provata ma è veramente bella ed è come avere in mano una piuma.
Probabilmente  mi sono bevuto il cervello ,  ma mi stò divertendo ancora.                                           Tornando da Norimberga il mio amico Ignazio sapendo che andavo al mare mi disse di portare la G-Ride per surfare , io non l'ho portata, ma  ho surfato con l'Jsfiord e quando senti un kayak da 5,5 metri che si alza in coda e parte come un siluro è una sensazione bellissima, quelle  sono state belle surfate e me le sono godute tantissimo.
Adesso vedremo cosa riuscirò a fare con questo nuovo kayak , ma penso che  di sicuro mi divertirò.
Diversi anni fa era venuto da noi a fare un corso di kayak ,  Simone Moro , famoso alpinista , una volta parlando del più e del meno , gli dissi il mio cruccio , che avevo iniziato tardi , lui mi rispose: "Nella vita fai quello che ti senti di fare e non guardare la carta di identità". Aveva proprio ragione,
io ho iniziato ad andare in kayak a 36 anni e non ho ancora finito di divertirmi.
Un saluto a tutti e scusate lo sfogo ma mi sono fatto qualche domanda.
Tino

http://liquidlogickayaks.com/freeride_67.cfm

http://www.wernerpaddles.com/paddles/whitewater/performance_core/sho-gun/

 

martedì 25 settembre 2012

FINALMENTE IL MARE

Buon giorno a tutti.
Finalmente sono riusito a provare l'Jsfiord in mare , tutto è combaciato con un mini raduno dei IKDM che si è svolto all'isola d'Elba nei giorni 21-22 settembre alla quale hanno partecipato: Antonio , Antonio ò pescatore, Dante ,Roberto, Massimo , Cesare, Duilio , Gaetano ed il sottoscritto.
Questo mini raduno avviene un paio di volte l'anno solamete che questa volta il gruppo era ampio per l'aggiunta dei 3 kayaker di Ventimiglia.
Venerdi 21 abbiamo percorso il tragitto che da Porto Azzurro arriva a punta Calamita e oltre fino alle 2 isole dopo la punta , mare abbastaza tranquillo con scirocco scarso che dava in aumento nel pomeriggio ma questo non è avvenuto.
Il kayak nella prima parte non lo sentivo bene la stabilità primaria scarsa con lo spigolo vivo mi faceva lavorare molto coi fianchi ma c'era qualcosa che non andava e dopo un poco cambiando la pagaiata da ciclica a seguire la cadenza del kayak sulle onde risolvevo il problema .
In poche parole devi seguire il kayak guidandolo sulle onde e dare ogni volta una pagaiata giusta al momento  sempre sulla cresta dell'onda che ti permette di direzionare il kayak .
Risolto il problema , sentivi il kayak lavorare molto bene e farlo scendere dalle onde e prendere quella sucessiva impostando il tutto con la pagaiata.
Arrivati per la pausa in una spiaggia zona miniera , abbiamo fatto lo spuntino e parte dei partecipanti hanno provato i kayak altrui, ve ne erano di diversi modelli la maggior parte Tide Race , ripartiti siamo andati fino alle isole Genini .
Doppiato le isole arrivati a punta Calamita abbiamo fatto ritorno a Nord per Porto Azzurro e qui il vento ci spingeva un pochino e con un fili di Skeg aiutava a mantenere più facilmente la rotta e siamo rientrati.
Sabato 22 il meteo si confermava , Scirocco sui 15 Nodi e onde che entravano a Marina di Campo veramente belle ma molto più basse di quelle viste a Marzo dove il vento era sui 25 Nodi.
Si decideva di puntare a Sud uscendo dai campeggi di Marina di Campo dove eravamo aqquartierati per puntare sulla punta a destra del golfo e ritorno per poi surfare .
Problemi di navigazione nell'andata quasi inesistenti ,l'esperienza del giorno prima aiutava e le onde alte con una valutazione approssimativa sul metro e mezzo e oltre non davano problemi.
Arrivati al capo qui si che si sentivano molto di più , erano più alte e quelle di ritorno dalla parete rocciosa davano da lavorare creando un mare incrociato.
Girato il kayak per fare ritorno ho  avuto problemi : il kayak andava un poco da tutte le parti le onde erano alte ,ma la colpa era mia, mi ero dimenticato dello skeg , appena abbassato il kayak ha cambiato assetto e puntando direttamete ai campeggi sono rientrato.
Dopo l'attesa del rientro degli altri ci siamo messi a surfare e qui ho avuto le più belle sorprese.
Ne ho fatte diverse ma le 2 che mi ricordo particolarmente sono una che dopo una cinquantina di metri sono arrivato quasi a riva , l'altra che dopo una bellissima partenza dove il kayak si era alzato veramente bene di coda però non ingavonava più di tanto e partito in curva facendo una planata trasversale veramente bella , ed il fondo piatto dava il suo contributo molto differente di quello che avevo provato col fondo tondo del Baydarka al mese di Marzo
Altre prove fatteè stato prendere le onde di fianco e passarle proprio di traverso sulla cresta ,  un paio che quasi frangevano sulla coperta nessun problema , ne sono rimasto veramente soddisfatto.
Considerazione finale , il kayak mi è piaciuto tantissimo ma di sicuro se dovrei fare tantissima strada userei il Baidarka , mentre nel misto questo è molto migliore .
Un saluto a tutti ,alla prossima .
Tino


 
 
Quete sono le onde alla spiaggia di Fetovaia che erano uguali a quelle di Maruna di Campo e per avere una proporzione se riuscite a vedere in quelle onde c'è un uomo che tenta di uscire per surfare.


 

domenica 16 settembre 2012

IN ATTESA DEL MARE

Buon giorno
In attesa della così tanto sospirata uscita al mare che faremo all'isola d'Elba la fine della prossima , con i kayaker di IKDM , per poter così testare l'Jsfiord , ieri con Massimo abbiamo risalito il fiume Adda da Trezzo d'Adda fino all'isola prima della centrale elettrica Esterle  di Porto d'Adda .
Qui si può testare il kayak anche se non è il suo ambiete tra morta e corrente e surfare .
Nei cambi di direzione il fondo piatto lavorava molto megli di quello tondo del Baidarka dandomi la possibilità di attraversare la linea dei vortici tranquillamente, calcolando che è uno scafo di 5,5 metri
non è molto indicato per fare corrente morta e viceversa , ma bastava dare un poco di pancia  con un appoggio basso che non lavorava molto e si girava tranquillamente , fatti anche quelli con aggancio  con una pagaia Groellandese davano quello che potevano ma non erano da scartare.
Altra cosa che mi è piaciuta e la stabilità che avevo mettendomi proprio sulla linea dei vortici proprio tra corrente e morta , parallelo alla corrente .
Nel surf buono il kayak essendo così lungo e affilato tagliava le onde tranquillamente e per non perdere la posizione bastavano pochissime pagaiate , mentre facevo questo pensavo alla grandissimo differenza che c'è tra il surf statico quello che si fa in fiume e quello che si fa in mare dove l'onda ti prende da dietro e ti spinge , vedremo di provare anche quello.
Unica cosa contestata tra me e Massimo la velocita , secondo lui così ad occhio l'Jsfiord è più veloce del Baidarka e io sostenevo il contrario , tutto è dato dal fatto che avendo testato più volte nelle risalite in fiume , quando si passa da morta a corrente , io sento il Baidarka più penetrante  e lo senti che è più veloce e risale anche entrando in corrente mantenendo una buona velocità  rispetto all'Jsfiord che tende in questo tipo di cambio di direzione a salirci sopra , ma questa diatriba sara da testare con più attenzione in una separata sede con tutti e due gli scafi in acqua.
Altra cosa provata ieri , anche se erano stati testati a secco i gavoni specialmente quello anteriore dove più di una volta l'acqua lo  a coperto completamente per vedere se per caso c'erano delle infiltrazioni di acqua.
Adesso saluto tutti in attesa dei test in mare.
Domani si parte si va a Norimberga all'Kanumesse fiera mondiale dei kayk, sup, canadesi e tutto il materiale inerente così potrò vedere le ultime novità in fatto di kayak e materiali e salutare vecchi amici presenti.
Un saluto a tutti
Tino

giovedì 6 settembre 2012

USCITA SUL LAGO D'ISEO

Buon giono a tutti.
Sfruttando una finestra meteo venuta a fagiolo domenica 2 Settembre finalmente sono riuscito a provare il kayak su una superfice molto aperta.
Non essendoci bel tempo i venti stanziali che normalmete si trovano sul lago non c'erano , perciò per provare il kayak sulle onde ho dovuto ricorrere a quelle fatte dai battelli prendendone da diverse direzioni.
Con mio immenso piacere mi sono reso conto che il kayak si comporta molto bene sulle onde , scappa poco lateralmente sia prendendone di prua e poppa a 45 gradi rispetto la direzione impostata , abbastanza fastidiosa quella laterale avendo lo spigolo vivo ma dopo un poco ti abitui e non la senti quasi più comportandosi come quando ti imbarchi che avendo una stabilità primaria bassa ti devi assestare.
Sulle onde kayak molto manovrabile il fondo piatto aiuta molto per direzionare (ed affossa molto meno rispetto al Nordkap che aveva punta e coda molto scarichi di volume in acqua) , collegando il tutto all'evoluzione che hanno avuto i kayak fluviali che da tondi nella chiglia a piatti per giocare guadagnano in manovrabilità , evoluzione avvenuta anni fa , ma probabolmente gli Inuit c'erano arrivati prima ,come la differenza tra i kayak degli Aleutini fatti per viaggiare da un isola all'altra mentre gli abitanti della Groellandia usavano una navigazione sottocosta a loro più congeniale.
A parte i dati tecnici raccolti domenica è stata una bella giornata da vivere in compagnia anche con amici che non vedevo da diverso tempo.
Il kayak ha destato molto interesse , oltre ai complimenti che mi hanno fatto per la lavorazione c'è stato molto interesse anche per sapere i sistemi di costruzione.
Per le prove in mare andremo all'Elba a fine mese dove ci sarà il battesimo definitivo.
Ad ogni caso visto la manualità acquisita stò pensando di costruire i kayak su ordinazione o vendere quelli già in mio possesso , tanto me ne faccio un altro.
Un saluto a tutti
Tino

 

lunedì 27 agosto 2012

ACQUA MOSSA

Salve ragazzi.
Da due mesi quasi tutte le domeniche mattine porto corsisti , quelli che hanno fatto il corso di kayak in piscina in Inverno e altri del club a Medolago.
Il tratto di fiume Adda di cui stò parlando si trova alla fine del tratto impraticabile(anche se ci sono kayaker che lo fanno) che va dalla diga di pali di Paderno D'Adda al prato di Medolago posto conosciuto dove in Estate viene usato per prendere il sole e pic-nic.
Il tratto usato da me per insegnare sono circa 500 metri, che in base rilascio di acqua dalla diga di pali di Paderno cambia la morfologia del fiume creando diversi gradi di difficoltà ,dove i kayaker possono imparare traghetti ,entrata in morta ed in corrente, surf ed alla fine quando scendiamo alla spiggia per uscire c'è sempre una sessione di eskimo.
Il livello massimo trovato da noi in questi mesi è stato di 90 metri cubi , con questo livello si rimaneva nella parte bassa dei 500 metri dove dopo ingressi in morta e altro si imparava anche ad essere stabili nei vortici che si creavano.
Qui alcuni kayaker sperimentavano anche perni di punta e coda con buon risultato .
Altro livello trovato è stato attorno ai 50-60 metri cubi che ci permettevano di salire più a monte ad arrivare agli scarichi dei massi messi alla destra oragrafica dopo il massone che potete vedere nella sinistra della foto ,qui traghetti entrata in morta e corrente erano più fruibili perchè si potevano usare tutte e due le rive del fiume.
Ma il lvello più ottimale per far imparare ai kayaker è quello che abbiamo trovato nel mese di Agosto .
Livello tra i 5-10 metri cubi che ci permettevano di salire nella parte sinistra orografica del massone e scendere a destra dove si formava una vera e propria rapida , che all'inizio creava un bel  buco che qualche kayaker a testato anche a bagno mentre gli scarichi che con livello intermedio che usavamo solo a valle con questo livello venivano usati per manovrare nello stretto e riccordavano a me il Soca.
Per il surf ci spostavamo nella parte bassa del fiume , nella foto a destra la fila di  massi che attraversa il fiume proprio sotto la cava di sabbia.
Erano tanti anni che non andavo più in quella zona a parte qualche volta saltuariamente così visto che con la Super Ero bel kayak di volume che per manovrare in questo posto è un pochino grosso, ho trovato d'occasione una Dagger G-Ride 6.5 che ricorda molto la EZG60 con la quale mi ero divertito molto ,che ha le stesse caratteristiche e mi stò divertendi di nuovo.


Un saluto ha tutti voi, domenica si va al lago D'Iseo speriamo di trovare un poco d'onda per testare l'Jsfiord.
A presto
Tino

domenica 12 agosto 2012

IDRODINAMICA JSFIORD

Questa mattina visto che ero libero mi sono dedicato alla navigazione sul fiume che abitualmente facciamo di sabato pomeriggio tutto l'anno io ed il mio amico Massimo Ferrari.
La distanza è sui 18 km con diverse tipologie di acqua da quella corrente con fondale di 50 cm a grandi morte a bacino abbastanza fermo tipo quello per gare olimpiche ed in queste tipologie ho valutato il kayak.
Kayak molto manovrabile dopo un primo approccio dove con la stabilita primaria scarsa il kayak comincia ad essere un tuttuno col kayaker e basta guardare dove vuoi andare che ci vai , in poche parole diventi tuttuno con lo scafo , in questa situazione senti le correnti che passano sutto di te e i cambi tra morta e corrente sono molto sensibili.
In sitiazione di instabilità della superfice dell'acqua , bassi fondali piloni di ponte che creano morte gigantesche o altro , ho provato a usare mezzo skeg ed il kayak mantiene tarnquillamente la direzione ma avendo tolto quella sensibilità che c'è tra kayaker e scafo è un cosa quasi fastidiosa ma ti aiuta ad andare dritto.
Con lo skeg tutto immerso  è  un altro kayak inchiodato riduce tantissimo il beccheggio laterale e sembra quasi che si abbia dietro qualcosa che ti fa da fulcro e ti mantiene la direzione.
Adesso aspetto la prova in mare e penso che questo scafo così manovrabile senza skeg in mare avrebbe dato problemi specialmente con onda da tre quarti .
Differenze sostanziali tra Nordkap Baidarka e jsfiord ne esistono molte .
Nordkap scafo molto in acqua asseconda molto con piccoli spostamenti dei fianci la direzione con un beccheggio accentuato più lento del Baidaka
Baidarka inchiodato all' acqua beccheggio longitudinale quasi inesistente e se c'è lo smorza subito , direzzionabilità buona però non ha la sensibilità dell'jsfiord, kayak da crociera.
Jsfiord scafo sensibile molto manovrabile, beccheggio penso sia accentuato da testare e skeg obbligatorio, velocità buona oggi ho coperto i 18 km in 2 ore e 10 minuti .
Spero di provarlo presto in mare al più presto.
Un saluto a tutti
Tino

mercoledì 8 agosto 2012

PROVA IN ACQUA PAGAIA ALEUTINA

Buon giorno a tutti.
L'altra sera due amici Alessandro e Sonia hanno voluto provare Manu 2 l'ultimo kayak costruito ,è stata una buona occasione per testare la pagaia Aleutina.
Arrivati al fiume  messo gli scafi in acqua abbiamo percorso circa 4 km ed Alessandro a provato per primo la pagaia , lui la trovata ottima molto potente paragonado la presa d'acqua ad una wing trovandosi molto a suo agio , costatando anche il fatto che secondo lui se forzi troppo su lunga distanza la senti nelle braccia.
Poi è stato il mio turno , pagaia molto potente con un ingresso che sembra instabile ma come la metti in trazione si inchioda e prende di brutto , nelle accellerazioni rende molto , ma la cosa che ho notato di più è che la senti lavorare su tutta la lunghezza della pala , mentre con le groellandesi  tendono a lavorare solo in punta dove la pala è  più larga .
Tornado all'ingresso che sembra instabile penso che questa sensazione sia data dal fatto che come la metti in trazione si stabilizza potentemente e la senti molto rigida .

Un saluto a tutti
Tino

giovedì 2 agosto 2012

PAGAIA ALEUTINA

Finite le fatiche per la costruzione dell'Jsfiord , aspettando la prova in mare che probabilmete andrà a settembre visto che un amico mi a riferito che giù è un delirio , mi sono dedicato ad un progetto che avevo in mente da tempo , stimolato anche da una richiesta ben specifica di un kayaker molto in gamba che forse queta volta molla in mare le pagaia tradizionale essendo stato inpressionato bene da una prova fatta con una pagaia Aleutina.
Piccolo cenno storico.
I baidarka e le pagaie aleutine , come lo dice il nome stesso sono originarie delle isole Aleutine che si può dire congiungono l'Alaska alla penisola se non sbaglio di Sakalin a semicerchio chiudendo a sud il mare di Bering.
Gli scafi baydarka e pagaie cosi fatte erano a quanto si può dire dall'idrodinamica per viaggiare molto su lughe distanze, lo scafo l'ho provato , nel giro fatto in Sardegna a Maggio ha dato conferma di questo , la pagaia ne avevo vista forse una , ma provata mai e adesso vedremo come funziona.
La pagaia è particolare disassata con la parte di trazione dove vi è una costola centrale che divide l'acqua e dove l'acqua è divisa finisce sulle 2 mezze pale che sono scavate con 2 canali che vanno dal'impugnatura alla punta della stessa, la parte posteriore quella che guarda la punta del kayak è arrotondata.
Il fatto che non siano diffuse penso dipenda proprio dal fatto che la costruzione è difficoltosa , fare i 4 canali sulle pale con una sgorbia semitonda non è facile e poi levigarli per renderli uniformi da il suo bel da fare con un impegno di tempo non indifferente , le groellandesi sono molto più facili.
La pala è molto importante  come superfice in centimetri quadrati e prende tanta acqua che convogliata nei canali dovrebbe dare ancora più trazione delle groellandesi che con la forma semitonda scaricano direttamente.
Altra cosa è più pesante gr 1100 proprio come strurrura più lunga cm 244,5 e nel punto più largo è 90 mm , il manico ovalizzato in maniera che la faccia che guarda la punta è più larga di quello che guarda la coda del kayak.
Io per le misure e  disegni ho usato un disegno datomi da un amico fatti da una ricerca del Sig. Renzo Beltrame replica de una pagaia originale conservata nel museo Collettion Smithsonian Institution , che poi ho un poco elaborato specialmente sulla costola centrale che ho lasciato arrotondata e l'impugnatura che l'ho fatta netta mentre nel orignale dice di mettere le mani sulla giuntura manico pala , ma la sentivo non bene perciò ho fatto uno sbalzo netto .
Adesso appena asciuga bene dalla verniciatura la provero e vi farò sapere le mie impressioni.

Adesso le foto








Un saluto a tutti a presto.

domenica 22 luglio 2012

FOTO 2

Ecco la seconda serie





ADESSO LE FOTO 1


Adesso le foto fatte da un apassionato che era li per caso.









VARO MANU 2

Veramente è stato un momento importante per i pochi intimi .
Ieri pomeriggio , un momento importante per me , il varo di Manu 2 il tutto per capire se lo scafo era stato indovinato come quello del Baidarka .
Lo scafo è stato indovinato anche questo , me ne rallegro , ma per questa scelta devo ringraziare Alessandro Cazzaniga kayaker marino con un ottimo occhio per la tecnica idrodinamica e altro.
Le cose fondamentali che lo distinguono dal Baidarka sono la maneggevolezza nei cambi di direzione molto più rapido , il salire sulle onde invece che tagliarle come il baidarka e mentre passi sulle onde: scusate il termine: le senti sotto il sedere una ad una con una portanza che il Baidarka non ha , lui le incide poi ci passa in mezzo.
Altra cosa sentita al primo momento l'instabilità  primaria che poi assorbi dopo un pò di km mentre quella secondaria il suo culmine è quando arrivi alla giuntutra della chiglia con la coperta , stiamo parlando di uno scafo con fondo quasi piatto e pareti non vertiali  ma ad angolo che salgono dal fondo verso la giuntura chiglia coperta.
Se qualcuno volesse vedere lo specifico vada sul sito http://www.thomassondesign.com/ dove troverà nei vari disegni dei kayak l'Jsfiord cosi potrà vedere le specifiche accennate.
Altra cosa che mi ha fatto molto piacere è che sono riuscito a contenere il peso , siamo a kg 21,9 perciò sotto ai mitici 22 che mi ero prefissato , pensate solo che i tappi e lo skeg sono quasi 3 kg.
Cosa da segnalare hai costruttori di kayk in legno è che non ho usato uno dico 1 chiodo cosa molto rilevante per la livrea dello scafo dove in certi casi si abbonda di chiodi e gtraffette che però in trasparenza il foro si vede.
Dopo la prima prova da sistemare sembra ci sia solo da controllare  il gavone anteriore non va sotto
 pressione , non entra acqua ma da qualche parete entra aria , devo vedere solo per renderlo  stagno.







Ieri lo ha provato anche Massimo Ferrari posessore di un Xplore della Tide Race il quale mi ha detto due valutazione , la prima che è più veloce del suo  la seconda che lo spigolo più morbido nel Xplore che è arrotondato e le pareti verticali lo rendono rispetto a Manu 2 meno nervoso.

Adesso aspetto la prova in mare , poi vi farò sapere.

Un saluto a tutti
Tino


giovedì 19 luglio 2012

VERNICIATURA

Siamo agli sgoccioli.
Con la verniciatura ho fatto un buon passo per finire il lavoro e penso che sabato riuscirò a fare il varo.
Il lavoro non ha dato problemi la cosa più difficile è stato girare il kayak ed appenderlo dopo aver verniciato la chiglia , in questa operazione l'aiuto di Noris è stato determinante  e tutto è andato a buon fine.
Attenderò domani mattina per staccarlo dagli ancoraggi per montare il resto , così sarò sicuro  che la vernice si è asciugata bene , e lavorerò tranquillamente.
Penso che una giornata mi basti per finire , al massimo ci sarà da fare qualche ritocco sabato mattina.
Le cose che mi premono sapere sono tante , già sulla carta alcune caratteristiche si capivano ma la prova in acqua è la regina .
Per il carico per più giorni i gavoni sono abbastanza grandi , specialmente quello anteriore che con la paratia che fa da puntapiedi ha guadagnato tanto in volume, poi si è guadagnato qualche cosa anche in quelli posteriori perchè resinado la coperta la parte piana dietro al pozzetto si è convessa e si è alzata un paio di cm.
La tolleranza che ho lasciato per la paratia che funge anche da puntapiedi è tra i 4/5 cm , ho già preparato il pezzo di espanso , devo solo abbassare lo spessore per renderlo ottimale , alle mie misure calcolando che questo verrà fatto con il sedile montato e i  premi-coscie.
Penso che il prossimo post pubblicherò le foto del kayak finito ed in acqua.
A presto
Tino



lunedì 16 luglio 2012

RITOCCHI FINALI

Oramai non manca molto alla conclusione del lavoro.
Mi ero prefissato di finire per fine Luglio , perchè ad Agosto ho degli impegni a livello famigliare  e poi ci sono le Olimpiadi , di sicuro sarò molto attaccato al telervisore.
Questo non mi impedirà di sicuro di varare il kayak ,  che questa volta verra fatta in forma ridotta , a livello famigliare , per il primo ok , mi aveva fatto molto piacere raggruppare gli amici il più possibile ma ripetere la cosa mi sembra di esagerare.
Come lavori appena eseguiti ho applicato la mastra , messo fibra di vetro sulle paratie che domani verranno applicate al kayak fatto il keel strip solo su punta e coda , con lo scafo così piatto non penso che serva nella parte centrale ,altra modifica fatta anche per ridurre il peso la congiunzione tra coperta e chiglia con nastro in fibra di vetro ho preferito farla solo all'interno ed all' esterno dopo aver asportato citrca 3 mm di materiale a spigolo sulla giuntura dove era anche arrivata la resina dall'interno ,ho riempito la stessa con resina miscelata con segatura di cedro , la giuntura di questo scafo come veniva non mi piaceva.
Montate le paratie mi manca la sigillatura delle stesse per renderle stagne ,un ritocco di carteggiatura ,verniciatura e montaggio di tutti gli acessori tappi stagni, skeg,maniglie, sedile e cordame di sicurezza ed elastici.
Be diciamo che siamo a buon punto , per il peso prevedo che rimarrò sotto i 22 kg , se fosse vero , sarebbe un bel risultato visto che la struttura è veramente resistente ,pensate che sul pezzo ovale che ho tagliato per l'alloggiamento del gavone posteriore ci salgo in piedi si appiattisce fino a terra e quando scendo ritorna in forma , per quanto mi ricordo quella del Baidarka era più rigida.
Mando un saluto a tutti voi .
Alla prossima.
Tino




giovedì 12 luglio 2012

LAVORI DI FINITURA

Buon giorno a tutti.
I lavori di finitura portano via parecchio tempo , siamo arrivati al punto che dopo l'applicazione della mastra il kayak si può chidere ( bella battaglia sia la chiglia che coperta dopo resinatura tendono a bombarsi ) .
Ho preparato  le paratie e quella che farà da puntapiedi l'ho rinforzata con un pannello di legno fatto di listelli di cedro come quelli che ho fatto per l'alloggiamento delle flange , la mastra è stata fatta come quella del baidarka , stessa lavorazione così ho fatto il pozzetto a serratura , col quale mi trovo molto comodo.
Il kayak è stato già levigato per la verniciatura a parte che quello sarà un lavoro finale e consiglio a chi volesse costruirne uno che una buona levigatrice ti fa risparmiare tempo ed ol lavoro diventa ottimale.
Adesso vi saluto alla prossima.


martedì 10 luglio 2012

PASSACAVI & SKEG

Proseguono i lavori di finitura
I passacavi li ho fatti col sistema del tubetto cosi rimangono a filo ponte e vista l'esperienza col Baidarka che sono un sistema ottimale li ho ripetuti.
Ho rinforzato all'interno i supporti per le flangie dei gavoni , erano gia resistenti ma cosi mi sento più sicuro.
Ho istallato il supporto per lo skeg , ero un poco timoroso per questo lavoro , fare lo scasso sotto la lenea di galleggiamento non è che mi piaceva molto .
Lo scasso mi è venuto perfetto ,  ho fermato il tutto prima con praimer della Wurth poi resina con segatura e microsfere ,  per dare un bel supporto come fibra di vetro ho usato il nastro di giuntura dello scafo ed il lavoro è venuto ottimale ,avendo fatto anche prove di permeabilità.
Continuando a girare coperta e chiglia vedi le linee idrodinamiche più della chiglia ed onestamente mi piacciono e voglio propri vedere come risponderanno in acqua.
Gurdando la chiglia somiglia molto al Tide Race ma le pareti inclinate dell'Jsfiord e la coda più piena lo differenziano in maniera evidente .
 Alla fine bisognerà provarlo in acqua per le valutazioni finali.
Un saluto a tutti.




venerdì 6 luglio 2012

COMINCIA A PIACERMI

Non è che il kayak non  mi piacesse ma arrivati a questo punto comincio ad avere soddisfazione del lavoro fatto e si comincia a valutare il manufatto .
La chiglia è ottima con punta e coda abbastanza voluminose dovrebbero annullare molto il beccheggio longitudinale ,  la cosa più bella per me è il raccordo punta zona centrale che è di una morbidezza di linee molto accattivante e lo scarico della chiglia a 4 facce portato fino allo skeg, il tutto in acqua dovrebbe dare una buona presa d'acqua che oltre che a dividerla ci sale sopra , dando così una buona manovrabilità allo stesso nella zona centrale quasi piatta e la coda con buon volume che fa poco deriva dovrebbe aiutare anche lei nella manovrabilità.
Ho finito di costruire i supporti per le flangie dei gavoni , devo solo refilarli all'interno e mettere uno strato di fibra , sono già resitenti cosi solo incollati ma preferisco per sicurezza mettere la fibra per legare il tutto e renderli più resistenti .
Ho già preparato i fori per i passacavi che farò come nel baidarka , fatti così a filo ponte sono veramente semplici e funzionali , diciamo l'ultima lavorazione importante e tagliare la scassa dove inserire lo skeg , poi per il resto sono cose gia fatte dove non dovrei avere problemi.
Adesso vi mostro come sono venute i supporti per le flangie dei gavoni .
Alla prossima.





Un saluto a tutti

N.B.Nella foto c'è Noris la mia donna ed il mio primo supporter.