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lunedì 22 ottobre 2012

PARLIAMO DI PAGAIE

Da tanto tempo pensavo di scrivere le mie considerazioni sulle pagaie , visto che con le Groellandesi costruendole mi sono fatto una cultura , ma il campo è molto più ampio , pensando che qundo ho fatto la mini tesi per diventare istruttore FICK ho fatto proprio la tesi sulle pagaie e non conoscendo ancora le Groellandesi vi avevo fatto solo un accenno .
Peccato che la tesi  se ne è andata col portatile qundo mi ha lasciato a piedi... era il primo.
Tornado a bomba la tesi spaziava su pagaie Europee le Wing e quelle che al tempo conoscevo , ma dopo che ho cominciato a costruire le Groellandesi ho capito meglio anche le prime .
Pagaie Europee lavorano molto bene in fiume dove si deve lavorare nello stretto e nell'immediato , la forma più o meno accentuata della simmetria fa si che in aggancio  diano più o meno presa  , mentre nella trazione o appoggi la superfice in cm quadrati danno più o meno trazione o portanza ,cosa importantissima , che siano proporzionate alla struttura del kayaker proprio per non avere ritorni di dolori a spalle o avambracci.
L'ultima che ho comprato ( anche per curiosità perchè ha il manico ergonomico ) è una Sho Gun della Werner , nota casa Americana al top nella costruzione delle  pagaie , per tutte le tipologie di acque e  devo dire che ha dei numeri , vi scrivo tutto questo solo per dirvi che la ricerca dà i suoi frutti e ritorni in termini di fuzionalità.
Stessa ricerca è stata fatta per le Wing frutto della ricervca di un Ing. Norvegese derivate dallo studio delle pale per le turbine delle Centrali Elettriche fuzionati ad acqua.
Unica differenza tangibile tra le Wing e le altre che queste ultime si possono fare solo con materiali compositi Carbonio Kewlar mentre per le Europee o Groellandesi si può usare anche il legno che io ritengo nelle Groellandesi il migliore sia per elasticità dello stesso e termico per le mani in concomitanza con uscite Invernali con temperature rigide.
Mentre per le Europee da usare in fiume, causa botte sui sassi o altro, si opta più facilmete per materiali compositi o sintetici , per il mare il legno la fa da padrone a buon ragione , dando ai kayaker più esperti sicurezza anche per manovre di eskimo o altro , anzi nella manovra dell'eskimo secondo me è migliore delle tradizionali Europee perchè pensando di usarla come un ala di un aereo da una portanza esagerata se poi si fa il pala lunga si gira facilmete anche un kayak con una persona aggrappata sopra.
Le Groellandesi in legno poi si dividono in monoblocco;  multistrato o compositi a listelli, sempre in legno .
Anche se non sembra in tutte queste varianti, o abbinamenti delle essenze, la cosa più importante che si nota è la flessibilità , caso più eclatante che mi è successo è che avendo costruito un Aleutina, la parte finale della pala così rastremata è diventata flessibile più di quello che pensavo, calcolando che ha un nervatura centrale che la dovrebbe irrigidire; però usandola non ci sono problemi , sembra quasi di avere in mano una Wing proprio per la precisione con la quale si blocca in acqua facendo una bella presa , stò aspettandio di uscire col Baidaka per testarla sulla lunga distanza.
Lo stesso scherzo per modo di dire , me lo hanno fatto le ultime 2 pagaie che ho fatto; una in Cedro con inserti in Duglas l'altra fatta a strati con Cedro centrale ed Ayus esterno , la prima è molto rigida , l'altra pur avendo il manico di un buon spessore è abbastanza elastica.
Conclusione l'abbinamento  delle essenze influisce sulla flessibilità delle stesse ,  nelle foto che poi allegherò, proprio per confermare il discorso, la pagaia più scura ha il manico più sottile di quella fatta a strati con l'Ayus ed è meno flessibile.
In una attività commerciale tipo Avatak sono quasi obbligati ad un composito proprio per il fatto che anche legnami di stessa essenza in monoblocco cambiano venature e peso specifico influendo sulla flessibilità delle stesse.
Adesso ho trovato del pino da abbinare al Cedro , visto l'arrivo del freddo il tutto andrà in primavera , ma sono gia sicuro che sarà molto più rigida di quella fatta con l'Ayus.
Altra considerazione che è stata sollevata a suo tempo è tra la pagaia rigida o flessibile; io peronalmete a livello di dolori alle braccia o spalle, sia con l'uno o altra, non ho trovato grandissima differenza ; la vera differenza  è proprio nella fruibilità del prodotto, di uno come si trova.  Tanto per dire, ieri volevo portare la Seakinetic in carbonio , me la sono dimeticata , avevo portato la Grenland con inserti in Duglas perchè la voleva vedere un amico, ad alla fine ho usato quella senza problemi , calcolando che è molto più rigida di quella che uso normalmete e mi è piaciuta.
Adesso mando a tutti Voi un saluto .
Tino
Ciao ciao


 

lunedì 8 ottobre 2012

TEST KAYAK FREERIDE 67

Buon giorno a tutti.
Ieri mattinata è stata dedicata al test del'ultimo kayak che ho comperato , per vedere se i quasi trenta litri in più davano il risultato sperato rispetto alla Dagger G-Ride 6.5.
Il risultato è stato ottimale , si spaziava in rapida tranquilamente ed il volume in più ben distribuito dava i suoi frutti, permettendomi di fare traghetti in sicurezza e tranquillità la dove il fiume è molto ostico visto il suo fando molto sconnesso a causa di grandi blocchi di conglomerato sparsi sul fondo  creano dei ribollori in superfice molto marcati e anche quando l'acqua batte sula coda lateralmente il kayak rimane molto neutro , altra cosa che mi è successa ieri è il fatto che avendomi presa la coda in un vortice , questa si abbassava mandando quasi il kayak in candela , ma il tutto è rimasto controllabile senza nessun problema .
Testato anche in  attraversamento in rapida principale dove qui il fiume spinge veramente il kayak si è comportato egregiamente , anche se si dava un pochino più di pancia non tendeva a affondare più  di tanto dalla parte opposta,
Nel surf molto buono peccato che le onde erano un pochino corte perciò non permettevano molto spostamenti laterali  , ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata che in un onda essendo entrato un pò troppo in profondità e mettendomi un pochino di traverso il kayak a preso acqua da monte sulla puntacoperta anteriore e l'ha scaricata egregiamente quando l'ho tirato col mio peso a valle, normalmete in situazioni del genere si riscia il rovesciameto verso monte.


La giornata di ieri è stata bella anche per un alto  motivo.
Come ben sapete nel sito dove andiamo la domenica mattina a Medolago provincia di BG questa estate è stato usato per far  imparare hai corsisti le fondamentali manovre di base in acqua mossa , stando al sentore e notizie di sabato saremmo stati forse in tre a pagaiare , ma alla fine con immenso piacere eravamo in sette in un contesto bellissimo col sole che ci scaldava ed a me ha bruciato la faccia come al solito , temperature più che accettabili , l'acqua che proviene dal lago di Como che non è ancora fredda come quella di un fiume , la temperatura esterna  quando ce ne siamo andati superava i 20 gradi regalando a tutti noi una bellissima mattinata in kayak , dove c'è chi ha perfezionato manovre, chi si è allenato, chi come me ha provato un kayak nuovo e preso dalle risposte che il kayak mi dava sono tonato a casa piegato , ma contento.
Spero veramente di poter continuare ad andare in kayak per molto tempo ancora, riesco ancora a divertirmi , se poi aggiungo tutto quello che faccio costruzione di pagaie costruzione di kayak ,corsi , assistenza hai corsi ,mi rimpie la vita.
Adesso un saluto a tutti voi alla prossima.
Tino