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venerdì 28 settembre 2012

RIFLESSIONI DI UN KAYAKER

Buon giorno a tutti.
Questo post sembrerà un poco strano, ma alla soglia dei 60 anni mancano pochi mesi , ho avuto un attimo di riflessione.
 Lunedi mi arriva un nuovo kayak da gioco, un Freeride 67 della Liquidlogic, che con i volumi che ha mi dovrebbe dare maggiore galleggiabilità , della G-Ride 6.5 comprata d'occasione questa estate, per l'opportunità delle uscite domenicali, con i corsisti e non , in acqua mossa, per affinare la tecnica.
Non so se mi sono bevuto il cervello o altro ma in ricordo dei bei momenti che ho avuto con i diversi kayak da gioco acquistati non ho saputo resistere .
Avevo abbandonato un pochino il fiume , un pò perchè mi sono dedicato al kayak da mare,  da quando sono in pensione,  anche alla costruzione degli stessi, ( ne ho costruiti due )  e  alla costruzione di pagaie; con quelle  avevo iniziato per scherzo ed alla fine sono arrivato a 45.            Ma questa estate andando in fiume con la Jakson Super Hero, mi sono reso conto che mi mancava qualcosa:  la mobilità, la precisione nei movimenti e altro, ed alla fine trovai d'occasione la G-Ride ed adesso, ho trovato la Freeraide con una trentina di litri in più e non ho resistito.
Mi manca l'acqua mossa, mi manca andare con precisione millimetrica in fiume..... una delle più belle discese che ho fatto è stato sul Soca in Slovenia con una EZG 60 , ma ero al limite , l' ho ceduta quando mi è capitata l'occasione la Hero ma alla fine, tornando coi ragazzi del club a fare acqua mossa, mi mancava quella canoa che mi permette di giocare.
Adesso come un bambino che aspetta il giocattolo, stò aspettando che arrivi lunedì per andare a prendermi il kayak,  dopo un controllo per sistemare l'assetto, di sicuro la andrò a provare.             Ho scritto queste righe proprio perchè mi è tornato in mente che ho quasi 60 anni ed il garage pieno di kayak...... a cosa serviva anche questo??
Be ve lo saprò dire , ma onestamente anche se non riuscirò a fare perni o altro perchè sono fuori forma  o perchè l'elasticità del corpo se nè andata, di sicuro avrò una mobilità nello stretto che  mi soddisferà,  come mi ha soddisfatto tantissimo una pagaia che ho appena preso ,una Sho Gun della Werner con manico storto , non l'avevo mai provata ma è veramente bella ed è come avere in mano una piuma.
Probabilmente  mi sono bevuto il cervello ,  ma mi stò divertendo ancora.                                           Tornando da Norimberga il mio amico Ignazio sapendo che andavo al mare mi disse di portare la G-Ride per surfare , io non l'ho portata, ma  ho surfato con l'Jsfiord e quando senti un kayak da 5,5 metri che si alza in coda e parte come un siluro è una sensazione bellissima, quelle  sono state belle surfate e me le sono godute tantissimo.
Adesso vedremo cosa riuscirò a fare con questo nuovo kayak , ma penso che  di sicuro mi divertirò.
Diversi anni fa era venuto da noi a fare un corso di kayak ,  Simone Moro , famoso alpinista , una volta parlando del più e del meno , gli dissi il mio cruccio , che avevo iniziato tardi , lui mi rispose: "Nella vita fai quello che ti senti di fare e non guardare la carta di identità". Aveva proprio ragione,
io ho iniziato ad andare in kayak a 36 anni e non ho ancora finito di divertirmi.
Un saluto a tutti e scusate lo sfogo ma mi sono fatto qualche domanda.
Tino

http://liquidlogickayaks.com/freeride_67.cfm

http://www.wernerpaddles.com/paddles/whitewater/performance_core/sho-gun/

 

martedì 25 settembre 2012

FINALMENTE IL MARE

Buon giorno a tutti.
Finalmente sono riusito a provare l'Jsfiord in mare , tutto è combaciato con un mini raduno dei IKDM che si è svolto all'isola d'Elba nei giorni 21-22 settembre alla quale hanno partecipato: Antonio , Antonio ò pescatore, Dante ,Roberto, Massimo , Cesare, Duilio , Gaetano ed il sottoscritto.
Questo mini raduno avviene un paio di volte l'anno solamete che questa volta il gruppo era ampio per l'aggiunta dei 3 kayaker di Ventimiglia.
Venerdi 21 abbiamo percorso il tragitto che da Porto Azzurro arriva a punta Calamita e oltre fino alle 2 isole dopo la punta , mare abbastaza tranquillo con scirocco scarso che dava in aumento nel pomeriggio ma questo non è avvenuto.
Il kayak nella prima parte non lo sentivo bene la stabilità primaria scarsa con lo spigolo vivo mi faceva lavorare molto coi fianchi ma c'era qualcosa che non andava e dopo un poco cambiando la pagaiata da ciclica a seguire la cadenza del kayak sulle onde risolvevo il problema .
In poche parole devi seguire il kayak guidandolo sulle onde e dare ogni volta una pagaiata giusta al momento  sempre sulla cresta dell'onda che ti permette di direzionare il kayak .
Risolto il problema , sentivi il kayak lavorare molto bene e farlo scendere dalle onde e prendere quella sucessiva impostando il tutto con la pagaiata.
Arrivati per la pausa in una spiaggia zona miniera , abbiamo fatto lo spuntino e parte dei partecipanti hanno provato i kayak altrui, ve ne erano di diversi modelli la maggior parte Tide Race , ripartiti siamo andati fino alle isole Genini .
Doppiato le isole arrivati a punta Calamita abbiamo fatto ritorno a Nord per Porto Azzurro e qui il vento ci spingeva un pochino e con un fili di Skeg aiutava a mantenere più facilmente la rotta e siamo rientrati.
Sabato 22 il meteo si confermava , Scirocco sui 15 Nodi e onde che entravano a Marina di Campo veramente belle ma molto più basse di quelle viste a Marzo dove il vento era sui 25 Nodi.
Si decideva di puntare a Sud uscendo dai campeggi di Marina di Campo dove eravamo aqquartierati per puntare sulla punta a destra del golfo e ritorno per poi surfare .
Problemi di navigazione nell'andata quasi inesistenti ,l'esperienza del giorno prima aiutava e le onde alte con una valutazione approssimativa sul metro e mezzo e oltre non davano problemi.
Arrivati al capo qui si che si sentivano molto di più , erano più alte e quelle di ritorno dalla parete rocciosa davano da lavorare creando un mare incrociato.
Girato il kayak per fare ritorno ho  avuto problemi : il kayak andava un poco da tutte le parti le onde erano alte ,ma la colpa era mia, mi ero dimenticato dello skeg , appena abbassato il kayak ha cambiato assetto e puntando direttamete ai campeggi sono rientrato.
Dopo l'attesa del rientro degli altri ci siamo messi a surfare e qui ho avuto le più belle sorprese.
Ne ho fatte diverse ma le 2 che mi ricordo particolarmente sono una che dopo una cinquantina di metri sono arrivato quasi a riva , l'altra che dopo una bellissima partenza dove il kayak si era alzato veramente bene di coda però non ingavonava più di tanto e partito in curva facendo una planata trasversale veramente bella , ed il fondo piatto dava il suo contributo molto differente di quello che avevo provato col fondo tondo del Baydarka al mese di Marzo
Altre prove fatteè stato prendere le onde di fianco e passarle proprio di traverso sulla cresta ,  un paio che quasi frangevano sulla coperta nessun problema , ne sono rimasto veramente soddisfatto.
Considerazione finale , il kayak mi è piaciuto tantissimo ma di sicuro se dovrei fare tantissima strada userei il Baidarka , mentre nel misto questo è molto migliore .
Un saluto a tutti ,alla prossima .
Tino


 
 
Quete sono le onde alla spiaggia di Fetovaia che erano uguali a quelle di Maruna di Campo e per avere una proporzione se riuscite a vedere in quelle onde c'è un uomo che tenta di uscire per surfare.


 

domenica 16 settembre 2012

IN ATTESA DEL MARE

Buon giorno
In attesa della così tanto sospirata uscita al mare che faremo all'isola d'Elba la fine della prossima , con i kayaker di IKDM , per poter così testare l'Jsfiord , ieri con Massimo abbiamo risalito il fiume Adda da Trezzo d'Adda fino all'isola prima della centrale elettrica Esterle  di Porto d'Adda .
Qui si può testare il kayak anche se non è il suo ambiete tra morta e corrente e surfare .
Nei cambi di direzione il fondo piatto lavorava molto megli di quello tondo del Baidarka dandomi la possibilità di attraversare la linea dei vortici tranquillamente, calcolando che è uno scafo di 5,5 metri
non è molto indicato per fare corrente morta e viceversa , ma bastava dare un poco di pancia  con un appoggio basso che non lavorava molto e si girava tranquillamente , fatti anche quelli con aggancio  con una pagaia Groellandese davano quello che potevano ma non erano da scartare.
Altra cosa che mi è piaciuta e la stabilità che avevo mettendomi proprio sulla linea dei vortici proprio tra corrente e morta , parallelo alla corrente .
Nel surf buono il kayak essendo così lungo e affilato tagliava le onde tranquillamente e per non perdere la posizione bastavano pochissime pagaiate , mentre facevo questo pensavo alla grandissimo differenza che c'è tra il surf statico quello che si fa in fiume e quello che si fa in mare dove l'onda ti prende da dietro e ti spinge , vedremo di provare anche quello.
Unica cosa contestata tra me e Massimo la velocita , secondo lui così ad occhio l'Jsfiord è più veloce del Baidarka e io sostenevo il contrario , tutto è dato dal fatto che avendo testato più volte nelle risalite in fiume , quando si passa da morta a corrente , io sento il Baidarka più penetrante  e lo senti che è più veloce e risale anche entrando in corrente mantenendo una buona velocità  rispetto all'Jsfiord che tende in questo tipo di cambio di direzione a salirci sopra , ma questa diatriba sara da testare con più attenzione in una separata sede con tutti e due gli scafi in acqua.
Altra cosa provata ieri , anche se erano stati testati a secco i gavoni specialmente quello anteriore dove più di una volta l'acqua lo  a coperto completamente per vedere se per caso c'erano delle infiltrazioni di acqua.
Adesso saluto tutti in attesa dei test in mare.
Domani si parte si va a Norimberga all'Kanumesse fiera mondiale dei kayk, sup, canadesi e tutto il materiale inerente così potrò vedere le ultime novità in fatto di kayak e materiali e salutare vecchi amici presenti.
Un saluto a tutti
Tino

giovedì 6 settembre 2012

USCITA SUL LAGO D'ISEO

Buon giono a tutti.
Sfruttando una finestra meteo venuta a fagiolo domenica 2 Settembre finalmente sono riuscito a provare il kayak su una superfice molto aperta.
Non essendoci bel tempo i venti stanziali che normalmete si trovano sul lago non c'erano , perciò per provare il kayak sulle onde ho dovuto ricorrere a quelle fatte dai battelli prendendone da diverse direzioni.
Con mio immenso piacere mi sono reso conto che il kayak si comporta molto bene sulle onde , scappa poco lateralmente sia prendendone di prua e poppa a 45 gradi rispetto la direzione impostata , abbastanza fastidiosa quella laterale avendo lo spigolo vivo ma dopo un poco ti abitui e non la senti quasi più comportandosi come quando ti imbarchi che avendo una stabilità primaria bassa ti devi assestare.
Sulle onde kayak molto manovrabile il fondo piatto aiuta molto per direzionare (ed affossa molto meno rispetto al Nordkap che aveva punta e coda molto scarichi di volume in acqua) , collegando il tutto all'evoluzione che hanno avuto i kayak fluviali che da tondi nella chiglia a piatti per giocare guadagnano in manovrabilità , evoluzione avvenuta anni fa , ma probabolmente gli Inuit c'erano arrivati prima ,come la differenza tra i kayak degli Aleutini fatti per viaggiare da un isola all'altra mentre gli abitanti della Groellandia usavano una navigazione sottocosta a loro più congeniale.
A parte i dati tecnici raccolti domenica è stata una bella giornata da vivere in compagnia anche con amici che non vedevo da diverso tempo.
Il kayak ha destato molto interesse , oltre ai complimenti che mi hanno fatto per la lavorazione c'è stato molto interesse anche per sapere i sistemi di costruzione.
Per le prove in mare andremo all'Elba a fine mese dove ci sarà il battesimo definitivo.
Ad ogni caso visto la manualità acquisita stò pensando di costruire i kayak su ordinazione o vendere quelli già in mio possesso , tanto me ne faccio un altro.
Un saluto a tutti
Tino