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lunedì 27 agosto 2012

ACQUA MOSSA

Salve ragazzi.
Da due mesi quasi tutte le domeniche mattine porto corsisti , quelli che hanno fatto il corso di kayak in piscina in Inverno e altri del club a Medolago.
Il tratto di fiume Adda di cui stò parlando si trova alla fine del tratto impraticabile(anche se ci sono kayaker che lo fanno) che va dalla diga di pali di Paderno D'Adda al prato di Medolago posto conosciuto dove in Estate viene usato per prendere il sole e pic-nic.
Il tratto usato da me per insegnare sono circa 500 metri, che in base rilascio di acqua dalla diga di pali di Paderno cambia la morfologia del fiume creando diversi gradi di difficoltà ,dove i kayaker possono imparare traghetti ,entrata in morta ed in corrente, surf ed alla fine quando scendiamo alla spiggia per uscire c'è sempre una sessione di eskimo.
Il livello massimo trovato da noi in questi mesi è stato di 90 metri cubi , con questo livello si rimaneva nella parte bassa dei 500 metri dove dopo ingressi in morta e altro si imparava anche ad essere stabili nei vortici che si creavano.
Qui alcuni kayaker sperimentavano anche perni di punta e coda con buon risultato .
Altro livello trovato è stato attorno ai 50-60 metri cubi che ci permettevano di salire più a monte ad arrivare agli scarichi dei massi messi alla destra oragrafica dopo il massone che potete vedere nella sinistra della foto ,qui traghetti entrata in morta e corrente erano più fruibili perchè si potevano usare tutte e due le rive del fiume.
Ma il lvello più ottimale per far imparare ai kayaker è quello che abbiamo trovato nel mese di Agosto .
Livello tra i 5-10 metri cubi che ci permettevano di salire nella parte sinistra orografica del massone e scendere a destra dove si formava una vera e propria rapida , che all'inizio creava un bel  buco che qualche kayaker a testato anche a bagno mentre gli scarichi che con livello intermedio che usavamo solo a valle con questo livello venivano usati per manovrare nello stretto e riccordavano a me il Soca.
Per il surf ci spostavamo nella parte bassa del fiume , nella foto a destra la fila di  massi che attraversa il fiume proprio sotto la cava di sabbia.
Erano tanti anni che non andavo più in quella zona a parte qualche volta saltuariamente così visto che con la Super Ero bel kayak di volume che per manovrare in questo posto è un pochino grosso, ho trovato d'occasione una Dagger G-Ride 6.5 che ricorda molto la EZG60 con la quale mi ero divertito molto ,che ha le stesse caratteristiche e mi stò divertendi di nuovo.


Un saluto ha tutti voi, domenica si va al lago D'Iseo speriamo di trovare un poco d'onda per testare l'Jsfiord.
A presto
Tino

domenica 12 agosto 2012

IDRODINAMICA JSFIORD

Questa mattina visto che ero libero mi sono dedicato alla navigazione sul fiume che abitualmente facciamo di sabato pomeriggio tutto l'anno io ed il mio amico Massimo Ferrari.
La distanza è sui 18 km con diverse tipologie di acqua da quella corrente con fondale di 50 cm a grandi morte a bacino abbastanza fermo tipo quello per gare olimpiche ed in queste tipologie ho valutato il kayak.
Kayak molto manovrabile dopo un primo approccio dove con la stabilita primaria scarsa il kayak comincia ad essere un tuttuno col kayaker e basta guardare dove vuoi andare che ci vai , in poche parole diventi tuttuno con lo scafo , in questa situazione senti le correnti che passano sutto di te e i cambi tra morta e corrente sono molto sensibili.
In sitiazione di instabilità della superfice dell'acqua , bassi fondali piloni di ponte che creano morte gigantesche o altro , ho provato a usare mezzo skeg ed il kayak mantiene tarnquillamente la direzione ma avendo tolto quella sensibilità che c'è tra kayaker e scafo è un cosa quasi fastidiosa ma ti aiuta ad andare dritto.
Con lo skeg tutto immerso  è  un altro kayak inchiodato riduce tantissimo il beccheggio laterale e sembra quasi che si abbia dietro qualcosa che ti fa da fulcro e ti mantiene la direzione.
Adesso aspetto la prova in mare e penso che questo scafo così manovrabile senza skeg in mare avrebbe dato problemi specialmente con onda da tre quarti .
Differenze sostanziali tra Nordkap Baidarka e jsfiord ne esistono molte .
Nordkap scafo molto in acqua asseconda molto con piccoli spostamenti dei fianci la direzione con un beccheggio accentuato più lento del Baidaka
Baidarka inchiodato all' acqua beccheggio longitudinale quasi inesistente e se c'è lo smorza subito , direzzionabilità buona però non ha la sensibilità dell'jsfiord, kayak da crociera.
Jsfiord scafo sensibile molto manovrabile, beccheggio penso sia accentuato da testare e skeg obbligatorio, velocità buona oggi ho coperto i 18 km in 2 ore e 10 minuti .
Spero di provarlo presto in mare al più presto.
Un saluto a tutti
Tino

mercoledì 8 agosto 2012

PROVA IN ACQUA PAGAIA ALEUTINA

Buon giorno a tutti.
L'altra sera due amici Alessandro e Sonia hanno voluto provare Manu 2 l'ultimo kayak costruito ,è stata una buona occasione per testare la pagaia Aleutina.
Arrivati al fiume  messo gli scafi in acqua abbiamo percorso circa 4 km ed Alessandro a provato per primo la pagaia , lui la trovata ottima molto potente paragonado la presa d'acqua ad una wing trovandosi molto a suo agio , costatando anche il fatto che secondo lui se forzi troppo su lunga distanza la senti nelle braccia.
Poi è stato il mio turno , pagaia molto potente con un ingresso che sembra instabile ma come la metti in trazione si inchioda e prende di brutto , nelle accellerazioni rende molto , ma la cosa che ho notato di più è che la senti lavorare su tutta la lunghezza della pala , mentre con le groellandesi  tendono a lavorare solo in punta dove la pala è  più larga .
Tornado all'ingresso che sembra instabile penso che questa sensazione sia data dal fatto che come la metti in trazione si stabilizza potentemente e la senti molto rigida .

Un saluto a tutti
Tino

giovedì 2 agosto 2012

PAGAIA ALEUTINA

Finite le fatiche per la costruzione dell'Jsfiord , aspettando la prova in mare che probabilmete andrà a settembre visto che un amico mi a riferito che giù è un delirio , mi sono dedicato ad un progetto che avevo in mente da tempo , stimolato anche da una richiesta ben specifica di un kayaker molto in gamba che forse queta volta molla in mare le pagaia tradizionale essendo stato inpressionato bene da una prova fatta con una pagaia Aleutina.
Piccolo cenno storico.
I baidarka e le pagaie aleutine , come lo dice il nome stesso sono originarie delle isole Aleutine che si può dire congiungono l'Alaska alla penisola se non sbaglio di Sakalin a semicerchio chiudendo a sud il mare di Bering.
Gli scafi baydarka e pagaie cosi fatte erano a quanto si può dire dall'idrodinamica per viaggiare molto su lughe distanze, lo scafo l'ho provato , nel giro fatto in Sardegna a Maggio ha dato conferma di questo , la pagaia ne avevo vista forse una , ma provata mai e adesso vedremo come funziona.
La pagaia è particolare disassata con la parte di trazione dove vi è una costola centrale che divide l'acqua e dove l'acqua è divisa finisce sulle 2 mezze pale che sono scavate con 2 canali che vanno dal'impugnatura alla punta della stessa, la parte posteriore quella che guarda la punta del kayak è arrotondata.
Il fatto che non siano diffuse penso dipenda proprio dal fatto che la costruzione è difficoltosa , fare i 4 canali sulle pale con una sgorbia semitonda non è facile e poi levigarli per renderli uniformi da il suo bel da fare con un impegno di tempo non indifferente , le groellandesi sono molto più facili.
La pala è molto importante  come superfice in centimetri quadrati e prende tanta acqua che convogliata nei canali dovrebbe dare ancora più trazione delle groellandesi che con la forma semitonda scaricano direttamente.
Altra cosa è più pesante gr 1100 proprio come strurrura più lunga cm 244,5 e nel punto più largo è 90 mm , il manico ovalizzato in maniera che la faccia che guarda la punta è più larga di quello che guarda la coda del kayak.
Io per le misure e  disegni ho usato un disegno datomi da un amico fatti da una ricerca del Sig. Renzo Beltrame replica de una pagaia originale conservata nel museo Collettion Smithsonian Institution , che poi ho un poco elaborato specialmente sulla costola centrale che ho lasciato arrotondata e l'impugnatura che l'ho fatta netta mentre nel orignale dice di mettere le mani sulla giuntura manico pala , ma la sentivo non bene perciò ho fatto uno sbalzo netto .
Adesso appena asciuga bene dalla verniciatura la provero e vi farò sapere le mie impressioni.

Adesso le foto








Un saluto a tutti a presto.