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mercoledì 4 dicembre 2013

FACCIAMO IL PUNTO.

Un saluto a tutti .
Siamo già a fine 2013 ed è ora di tirare le somme dell'anno  appena trascorso , anno nel complesso buono , mi ha fatto capire i miei limiti dettati anche dal problema alle arterie delle gambe , che mi hanno visto più impegnato a camminare che pagaiare.
Mare o lago, fatto pochissimo anche se sono state bellissime esperienze , fiume abbastanza , l'impegno preso senza impegno per far si che i nuovi kayaker che escono dai corsi , non si trovino in situazioni anche pericolose bagni (sei sempre in un elemento ostile) è servito molto anche ad avere più aquaticità , cosa fondamentale , mantenere la calma anche se si è a bagno ,  ha dato i suoi frutti.
Ho visto kayaker che l'anno scorso stavano in un sito più semplice , questo anno di volata più a monte , dove ci si deve impegnare di più , prendersi più rischi , ma visto che il sito dove ci alleniamo è sicuro , tutto veniva fatto in sicurezza , cosa fondamentale.
Il gruppo mi è stato riconoscente , mi ha fatto molto piacere , io mi sono reso conto che non ho più tata voglia di cimentarmi in perni candele o altro , per questo ho cambiato kayak , lo Zen mi ha dato la possibilità di ritornare a quando le uscite in acqua mossa erano tantissime , mi sono ritrovato a fare gesti tecnici senza pensare , buon preludio alla prossima stagione.
Per la prossima stagione me la voglio proprio godere tutta , sperando che la primavera sia primavera non quello che è successo questo anno , per adesso nei mesi invernali , penso di andare a camminare come faccio tutti i giorni , poi ogni tanto uscita un kayak solito percorso , dove si parte verso le 10,30 -11,00 e si torna nel primo pomeriggio , non disdegnando se dovesse capitare una puntata al mare.


Mi sono perso il raduno all'WISKIE , me ne rammarico , nella mia mente sono già iscritto per l'anno prossimo , poi ci sono in programma Elba - Corsica- Sardegna queste sono le cose che vorrei fare , di sicuro non trascurando il fiume , dove da quando l'Edison è obbligata ad un rilascio minimo vitale , c'è sempre acqua , perciò se non si va in giro sui fiumi , qui vicino casa sul fiume Adda ci si può sempre allenare.
Settimana prossima sarò in Alto Adige , perciò fine anno arriverà in fretta poi si ripartirà.
Prendo l'occasione di ringraziare un carissimo amico che mi dato la possibilità di passare dei bellissimi giorni al mare in un contesto che veramente è invidiabile , sembrava di essere su un isola tropicale , basti dire che erano i primi di ottobre e si faceva colazione pranzo e cena in veranda , solo una sera ho messo il maglione , il rientro a casa fu veramente traumatico, un grazie speciale.
Auguro a tutti voi che mi seguite un  BUONE FESTE  ED UN BUON INIZIO ANNO VERAMENTE SPECIALE , con questo saluto tutti ed un arrivederci al prossimo anno , penso che al 1-1-2014 sarò in kayak.
Ciao ciao
Tino



 

lunedì 21 ottobre 2013

ULTIMO KAYAK

Buon giorno a tutti.
Scrivo questo post per raccontare quante belle sorprese mi ha riservato l'ultimo kayak che ho comperato , probabilmente sarà veramente anche l'ultimo che acquisterò in polietilene per acqua bianca , visto che ho anche qualche anno 60 , riesco ancora a divertirmi , per mia fortuna , ma gli anni passano per tutti.
Dopo la vendita della Super Ero kayak di grosso volume per me troppo , mi dava anche problemi di pagaiata , spesso battevo le mani sulla coperta visto che il kayak era alto e largo , si ho un kayak da gioco la Freeride 67 ma mi mancava un kayak di medio volume visto che i kayak attuali variano tra i 200 ed i 350 liti e oltre , volevo provarne uno , perché con la Freeride mi fa lavorare troppo fisicamente ,  ed anche se vado bene non ho più tanta voglia di fare perni candele o altro , pensavo di riuscirci visto che mi era tornata la voglia di fare acqua mossa ma  volevo anche provare un kayak di medio volume.


Il kayak che ho comperato è lo Zen 75 della Jakson kayak di medio volume sul sito Jakson lo danno per 80 Galloni ma su siti Americani lo danno a 75 , rispetto agli altri kayak della stessa tipologia lo vedi un pochino scarico sul ponte anteriore, ma avendolo provato martedì scorso alle bocche di scarico della centrale Esterle di Porto D'Adda mi sono reso conto che anche se i litri sono sui 285  non ho problemi di sorta e l'impressione è stata veramente buona.



 


 


Il kayak è veramente bello ma la cosa bellissima è l'abitabilità , gli interni sono ottimi sedile gonfiabile con sfere anti decubito regolazioni semplici con serra scotte anche per il puntapiedi , il sedile si può regolare con 5 posizioni situate davanti allo stesso centralmente poi hanno modificato tutta la struttura di sicurezza interna sempre di polietilene ma veramente resistente.

In queste 2 prove io ho regolato il sedile un buco indietro , ma dovrò rimetterlo avanti perché il kayak rimane un pochino appoppato , preferisco metterlo in piano tanto mi viene facile lavorare col busto avanti ed indietro per caricare più o meno la punta avendo anche un  pozzetto dietro veramente basso che ti permette di ruotare il corpo e ti senti veramente fuori col busto e si riesce a lavorare i pagaia veramente bene.



Nella prova di sabato in acqua mossa eravamo in tre Io - Gianu - Paolo la prova di sabato è stata fatta in acqua mossa nella nostra palestra naturale a Medolago.
Per l'occasione ero vestito pesante dovevo testare abbigliamento che però non mi ha dato problemi di nessun genere , ma con un abbigliamento più sobrio di sicuro aumenta la mobilita.
Cominciamo come al solito con traghetti ed entrata in morta e corrente io nella prima fase ero un poco freddino e volevo vedere come reagiva il kayak.
Passato il tempo di riscaldamento mi sono messo ad insegnare a Gianu gli agganci coi quali se fatti bene fai quasi tutto , entrata in morta - corrente direzionare il kayak , sono molto stabili se usati bene ma il trucco è  mentale , quando agganci devi portare la punta coi piedi verso la pagaia non l'inverso , la stessa cosa quando pagai in avanti la pagaia sta ferma ed il kayak lo spingi avanti con il movimento del corpo , non tirando l'acqua.
Dopo i primi approcci mi sono reso conto che mi stavo divertendo e succedeva una cosa che mi succedeva da  anni , visto che per un certo periodo mio sono dedicato al mare , il fatto che facevo le cose senza pensare , tranquillamente ed il kayak mi supportava egregiamente, mi sembrava di essere tornato indietro di anni.
Due cose mi sono venute subito come pregi del kayak , ma di sicuro ve ne saranno altre, la prima che avendo il fondo piatto  con le pareti laterali oblique il kayak quando lo appoggiavi sul lato per dare pancia si fermava da solo avendo una stabilità secondaria molto alta , appena l'acqua passava lo spigolo tra coperta e ponte , questo è dato dal fatto che la parete laterale ha un angolo tra fondo piatto e parete è molto ampio , l'Jsfiord kayak in legno da me costruito ha la parete obliqua con angolo più basso si senti che appoggia ma di sicuro non in questa maniera ma con una portanza minore, l'altra è stata dopo essere scesi un pochino più a valle nel surf , qui è successa una cosa mai fatta , stavo facendo surf , è un poco bassino in questo periodo il fiume , ma si riesce ugualmente e con la pancia del kayak mi sono messo su un panettone (io li chiamo così) proprio gli somigliano proprio col sedere e ci rimanevo sopra benissimo ed intanto facevo surf vi era una bella portanza, altro pregio che alla fine della prova non ero così stanco , come quando usi un kayak da gioco .

 
 
Conclusione , mi sono reso conto che l'esperienza nascosta dentro di me e saltata furi in maniera prorompente , ed è un vero peccato che il problema della circolazione arteriosa mi freni da tornare a fare fiumi seriamente con più impegno , ma mi diverto lo stesso .
Sto guardando fuori dalla finestra il meteo non è buono ma sto già  pensando alla prossima volta che potrò andare in acqua spero il più presto possibile .
Porgo a Voi tantissimi saluti.
Tino
Ciao ciao



 

martedì 15 ottobre 2013

LAGO DI ANNECY

Un saluto a tutti.
Poco più di un mese fa mi arriva un sms sul cellulare (vieni sul lago di Annecy), a scriverlo era Paolo Soncina un imperterrito promotore sul lago di Garda di manifestazioni , molte connesse all'AIDO.
Il lago di Annecy si trova in Francia 100 km dopo il Tunnel del Monte Bianco ed a una quarantina di km da Ginevra , memore di una passata escursione in quelle zone bellissime in occasione di percorrenza di fiumi di acqua bianca accettai subito.
Venerdì 11 ritrovo al casello Autostradale  di Trezzo D'Adda nel pomeriggio si parte per la Francia.
Il meteo non è dei migliori e le temperature in quelle zone sono più rigide che da noi e dava anche pioggia .
Sabato prima uscita nella parte nord del lago , noi coi bungalow eravamo posizionati a metà lago sulla sinistra orografica ,tempo bello c'era il sole .
Partiti puntiamo a nord verso Annecy si viaggia bene si fa anche conoscenza con i partecipanti visto che io a parte Paolo Gengis e Camossi gli altri non li conosco bene ,chiedo scusa a loro ma per i nomi sono negato da sempre.
Arrivati ad Annecy ci si incanala in uno dei canali di scarico del lago , per fare sosta ed uno spuntino , la cosa che mi ha colpito  molto è la quantità di società remiere canottaggio e non e motoscafi per lo sci nautico barche a vela .




Ripresa la navigazione verso la riva destra del lago il tempo cominciava a guastarsi ed a coprirsi di nuvole , il vento girava ed ora veniva da nord , cosa che mi stavo dimenticando di dirvi che mi ha colpito molto è stato che il mattino all'imbarco c'era vento da sud ed una nebbiolina di un mezzo metro sul lago ma la cosa che veramente mi ha colpito era quante barche erano fuori , sia per pesca sia per allenamento.
Continuando la nostra navigazione verso sud col vento alle spalle si viaggiava bene ed arrivati a metà lago lo abbiamo attraversato in diagonale ,qui ho sperimentato l'Jsfiord nel surf ma neanche surf , in poche parole dando pancia all'onda quando arrivava a 45 gradi con mezzo skeg mi facevo portare , questo giro è stato anche un buon test per la pagaia Jikelos Alla fine niente problemi fisici ad addirittura mi veniva voglia ed ho fatto agganci timonate a quant'altro calcolando che l'Jsfiord è molto manovrabile si viaggiava benissimo.
Alla sera ritrovo generale in ristorante dove abbiamo assaggiato specialità della zona al formaggio , Fonduta Raclette ed altro .
Il giorno dopo si puntava alla parte sud del lago , più stretta e si decideva per un percorso di 10 km perché poi si doveva tornare , io pero ho preferito camminare lungo il lago mentre in lontananza si vedevano i kayak , (se andavo in kayak facevo meno fatica) la giornata era buona calma di vento nuvole a 2000 metri che viaggiavano molto lente ,ad ogni caso il lago era pieno di imbarcazioni , la più usata era un 4 con ma di lunghezza ridotta e somigliava più ad una barca.
Rientrati dal giro contenti perché era filato tutto liscio poi con quel lago così calmo era uno spettacolo , dopo una veloce doccia , si parte per il ritorno col programma di visitare Annecy.
Citta bellissima con pochi canali ma la parte storica e veramente bella , a me personalmente ricordava Norimberga , fiori da tutte le parti sui parapetti dei ponti sulle finestre , ed in porto i battelli turistici per le gite sul lago.


A metà pomeriggio si parte , ci si ferma per qualche foto al Monte Bianco ma le nuvole lo nascondono un pochino e dalla strada si vede anche il Mer de Glass ma mi sembra molto ridotto rispetto ad anni fa o solo perché siamo a fine stagione , questo è da valutare.
Bellissima esperienza la gita ne valeva la pena bellissimi i posti , compagni perfetti si stava moto bene assieme ed anche le donne ad andare in kayak si difendevano bene , ringrazio ancora Paolo per avermi dato questa opportunità , ed un grandissimo grazie agli amici Francesi che hanno fatto gli onori di casa , guidandoci sia sul lago sia a visitare i luoghi.
Geneviéve ,  Jeannot  e Yannik Sevi
Un saluto a tutti alla prossima.
N.B. Ci sentiremo presto oggi arriva un kayak nuovo da fiume da testare , un Jakson Zen.


 

giovedì 19 settembre 2013

GIRO DEL LAGO DI ISEO

Un saluto a tutti.
Questa volta ci vediamo per raccontare il giro del lago di Iseo in kayak da parte dei membri del Trezzo kayak.
Tutto è iniziato una sera di luglio dove eravamo alla sede estiva del club e Marco vecchio membro mi dice .
Mi piacerebbe fare il giro del lago di Iseo - io gli risposi- Vengo anche io.
Dopo un sopralluogo nel mese di Agosto optiamo per la data del 7-8 Settembre , sparsa la voce a noi due si aggregano altri 4 kayaker Ignazio Marco l'Ing. Beppe e Giorgio.
Si opta per il campeggio nautico perciò ci siamo attrezzati di fornelli tende ed altro , per motivi logistici e meteo abbiamo scelto di salire verso nord sulla sponda Bresciana per evitare il vento di termica che scende la mattina tra Monte Isola e la sponda Bergamasca  e tornare dopo il pernotto a Pisogne  costeggiando la sponda BG.
Ritrovo sabato 7 alle sede estiva del Trezzo kayak , i kayak si può dire erano già stati caricati la sera prima , preso quello che mancava si parte .
Arrivo sulla sponda del lago abbastanza celermente si cerca una zona per l'imbarco , trovata in quel di Clusane si parte.
Si punta verso Iseo nella traversata da ovest a est sentiamo il vento che scende da nord , non ci da problemi anche lJjsfiord con il fondo piatto piegandolo un pochino verso l'onda e facendo lavorare lo spigolo viaggia celermente ,.
Passati Iseo si reclama tappa caffe che si fa in un centro velico a Vertine , la compagnia si e assemblata e tutto va per il meglio , il vento non lo sentiamo più protetti dall'isola , si riparte in direzione nord e si decide di far tappa a Marone per lo spuntino di mezzodì .
Ripresa la navigazione verso nord qui i paesi finiscono , la parete di roccia cade a strapiombo sul lago ed essendo oramai nel pomeriggio arriva il veto da sud , ed essendo una bellissima giornata la termica che sale da sud è tesa , ci dirigiamo verso la strozzatura del lago tra Borgo Zorzino ed il promontori all'opposto del lago , qui le ode si fanno più alte di coda ci aiutano nella navigazione , patria dei wind surf e kait surf , ve ne erano veramente tanti , doppiato il promontorio ci troviamo in calma di vento e ci dirigiamo verso Pisogne , dove con Google Maps avevo individuato una zona possibile per passare la notte.
Con nostro enorme piacere nella penisola dopo Pisogne vi è un sito diviso in tre parti una zona piscina ,un campeggio , ed una zona libera con spiaggia e prato , era il nostro posto.


Siamo sbarcati , fatto bagno ristoratore , scannerizziamo la zona , c'era un rubinetto dell'acqua un bidone per l'immondizia  dei resti di fuochi fatti sul prato mettendo delle pietre in cerchio , trovata una mini griglia , bellissimo ritrovamento ,  qui si decise di andare a far spesa cose che mancavano di sicuro era vino salamelle pane e formaggio.
Abbiamo tirato verso le sette poi abbiamo cominciato a piazzare il campo intanto si beveva , si mangiava , io avevo veramente fame in attesa del ritorno di quelli che erano andati a far spesa , con nostro piacere chi era li a prendere il sole ci disse che alla sera i sarebbero stai i fuochi.



Arrivata la notte per Ignazio il fuoco si deve sempre fare ed avevamo portato un poco di legna secca per avviarlo , poi con quello trovato in zona lo abbiamo alimentato.
Marco da mitico grigliatore si diede da fare con salamelle e cipolle al cartoccio Giorgio con formaggio avvolto nella stagnola da mettere sulle pietre calde , Marco l'Ing si è dedicato al sevizio fotografico e filmati uno dei quali è diventato famoso su Facebook nel gruppo Trezzo kayak e dintorni , ed in attesa dei fuochi abbiamo fatto bivacco attorno al fuoco fino alla fine degli stessi prima di andare a dormire.


Il meteo è stato veramente buono , non c'era quasi neanche umidità e la temperatura era alta .
Al risveglio la mattina dopo il tempo era uggioso fatta una veloce colazione si smonta tutto e si parte .
Direzione Lovere , passando tutte le cave di sabbia che dragano il delta del fiume Oglio per poi puntare a sud , si aggirano le ferriere Lucchini di Castro dove vediamo tonnellate di ruote da treno , per arrivare a far tappa caffe a Zorzino dopo le bellissime falesie che sorgono dal lago.
La giornata è uggiosa un occhiata di sole ci ammazza a livello termico la temperatura è alta e discendiamo verso sud speditamente , vediamo Monte Isola alla nostra sinistra ,con tutte le volte che gli sono girato attorno , non la avevo vista cosi bene come si vede da lontano.
arrivati dopo Gallinare dove il lago gira a destra di fronte ad Iseo , tappa dove finisce la pista ciclabile non più in uso per frane , dove hanno piantato delle piante importate dalla Luisiana il nome mi sfugge , anche base per Wind e Kait , finita l'ultima bottiglia di Prosecco si riparte per completare il giro passando da Predore per poi tagliare su Clusane.
L'esperienza e stata veramente bella e tutti erano contenti pregustando dei giri futuri di altri laghi , penso che li faremo in futuro il gruppo è stato veramente all'altezza , non ci sono stati problemi , neanche con i ritardatari nessuno si è lamentato , poi non dovevamo fare mica una corsa!!
Spero di essere stato esauriente , mi scuso se per caso ho dimenticato qualcosa , ma per raccontare tutti gli aneddoti ci sarebbe voluto un libro.
Il condensato di tutto è nel filmato è veramente uno spasso.
A presto
Tino


 

lunedì 2 settembre 2013

MEDOLAGO - FOTO - MELAGODO 2

Eccovi le foto della corda a Zip


La corda zip può essere fatta anche congiungendo 2 corde l'importante che la giuntura sia in una morta laterale .
Noi la abbiamo fatta senza carrucola solo con moschettone , si aggancia il moschettone alla corda si entra in corrente con la schiena rivolta a monte , si prende con la mano il moschettone con la mano corrispondente alla riva del fiume dove sei , poi entri in acqua con la schiena a monte ci si fa portare con la corrente alle spalle ad il braccio libero serve a bilanciare il tutto.
Poi recuperate le corde , si è optato per la discesa della rapida ,  quasi tutti si sono divertiti ad entrare nel buco e prendere le morte subito dopo sulla sinistra a destra ce ne è una sola in fondo , li abbiamo guardato l'orario e ci simo resi conto che per come stava andando la giornata avremmo dovuto stare li tutto il giorno , peccato era veramente il giorno giusto !!!!!!!!!!!!!


Per concludere la giornata un incontro bellissimo quanto unico nel suo genere con un piccolo di Martin Pescatore cosa abbastanza rara .
 
 
Si si possono vedere sfrecciare a folle velocità , ma mai sono riuscito ad avvicinarmi così.
 
Era proprio il giorno !!!!!!!!!!!!!!!!
Mi sto rendendo conto di quanto siamo fortunati ad avere un sito così , quando sei in quella gola ti dimentichi di tutto calcolando che saremo ad una quarantina di km da Milano.
In una foto si vedono dei pali conficcati nel fiume , probabilmente erano le basi per un passaggio a piedi ricordiamo che sopra la nostra testa c'è la Rocchetta di Porto d'Adda che era anche un posto di avvistamento del confine che per 400 anni divideva il Ducato di Milano dalla Serenissima , sopra a nord  di Medolago c'è il pase di Solza , paese natale Bartolomeo Colleoni condottiero per la Serenissima .
Nei Promessi Sposi del Manzoni il posto è anche menzionato quando Renzo deve scappare dall'Innominato attraversando l'Adda.
Un saluto a tutti spero di essere stato esauriente e che le foto riescano a farvi vedere la bellezza del posto.
Tino
 


MEDOLAGO - FOTO - MELAGODO

Buon giorno a tutti.
Come promesso ieri 1-9-2013 nella SESSION KAYAK a MEDOLAGO ho fatto un po' di foto , ora vi specifico meglio la giornata.
Ritrovo solita ora 8,30 abbondante cosa da rinverdire la puntualità , eravamo in 7 scesi al fiume si cominciava con il riscaldamento , ma già l'avvicinamento fa la sua parte , trasportare il kayak fino all'imbarco non è ne lungo ne corto ma serve al riscaldamento ed all'arrivo vestiti completamente il bagno di acclimatamento è molto gradevole , dopo aver fatto la tratta a piedi.
Il livello del fiume all'idrometro della diga di pali di Paderno d'Adda dava 18 metri cubi al secondo ,  buon per noi , anni fa in questo periodo il fiume veniva prosciugato fino a quando non avanzava acqua dopo aver alimentato le 3 centrali elettriche , a quanto ho capito il Consorzio dell'Adda , è stato obbligato ad un rilascio minimo per mantenere la vita nel fiume .
Calcolando che per mesi hanno scaricato sui 200 metri cubi al secondo per centrali e irrigazione , al momento scaricano 105 metri cubi al secondo , 18 vanno in fiume la nostra palestra la rimanenza alla centrale Esterle l'unica in funzione.
La differenza di livello la potete valutare nelle 2 foto a seguire , la prima fatta ai primi di giugno la seconda ieri.


Come noterete i 2 massi davanti alla punta del kayak giallo Cristian nella prima foto sono quasi sommersi.
Adesso torniamo noi .


All'inizio ci simo tenuti nella parte sotto il massone che sta al centro del fiume dove è stata fatta un poco di didattica per le 2 kayaker alle prime armi Barbara Valeria , poi siamo saliti a monte , dove la Renza e suo figlio Stefano avevano già aperto le ostilità.

 

A monte del massone con questo livello d'acqua e molto fruibile , nella parte sinistra orografica si può risalire tranquillamente mentre nella parte destra vi è una bella rapida dove i 18 metri cubi vanno tutti li, qui traghetti entrata in morta ed in corrente non si contano e l'arrivo di Gianu ha aumentato il traffico , mentre Valeria e Barbare , salivano e scendevano nella parte sinistra per fare allenamento.

 


 
 Poi e entrato in ballo il discorso sicurezza , lanciare una corda oramai è conosciuto , allora gli ho fatto vedere come si fa una corda Zip che serve per far attraversare il fiume ad un kayaker.
La corda Zip funziona bene se si ancora a monte dalla parte del kayaker che deve partire con un angolo almeno di quarantacinque rispetto alla corrente e se l'angolo è ancora più chiuso è meglio .
Prima li abbiamo fatti venire da sinistra a destra orografica con un angolo per motivi di logistica non perfetto , poi li abbiamo fatti tornare indietro.
 
Per le foto della corda zip vi rimando al post seguente , non riesco più a caricare le foto.
A Melagodo II
 
 
 
 



martedì 27 agosto 2013

VALUTAZIONI SU MEDOLAGO

Buon giorno a tutti.
Abbiamo passato la metà temporale dell'agibilità di Medolago , per chi non sapesse e un sito alla fine delle rapide dell'Adda dopo il ponte di Paderno D'Adda , posto incantevole usato da Leonardo per la Vergine delle Rocce  famoso quadro , so che il sito è stato visto da Hemingway e deve averlo narrato in un suo libro , ma onestamente questa informazione la devo verificare.
Torniamo a noi , per mia fortuna quello che facciamo a Medolago è seguito da diversi kayaker alle prime armi che dopo aver fatto corsi in piscina vengono volentieri per affinare la tecnica per affrontare l'acqua mossa , ingressi in corrente ed in morta non si contano più compreso  traghetti  , la cosa più confortante è che chi è venuto l'anno scorso oggi sale direttamente più a monte con il massimo del livello praticabile stimato sugli 80/90 metri cubi , la valutazione è data dal fatto che per avere un livello praticabile sono 200 metri cubi misurati a Lavello località vicino a Calolziocorte BG però bisogna togliere una presa di un canale prima della diga di Robbiate non valutabile ma di bassa portata e la presa dei 2 canali che portano l'acqua alle centrali Bertini e Esterle e come avevo detto la portata al Lavello sui 200 metri cubi è ottimale per l'agibilità di Medolago .
Adesso al Lavello scarica 135 metri cubi ed il livello e minimo , in questa situazione si può risalire sopra il massone che c'è in mezzo al fiume dove nella parte destra orografica si ferma una rapida dove traghetti o altro sono veramente belli , risalendo col kayak in spalla si può fare tutta la rapida e per imparare ognuno può scegliere le traiettorie più ottimali e provare ogni cosa possibile , risalendo ancora a monte vi è un laghetto dove a ci sono ancora posti per allenamento , portata molto bassa penso di sicuro sotto i 10 metri cubi , per questo il posto è molto appetibile , i diversi livelli di acqua abituandoti a valutare la forza della stessa , imparando a leggere anche l'acqua che per un kayaker è una cosa fondamentale.
Teniamo ben presente che il fiume in questo tratto è sicuro , ricordandoci sempre però dove siamo , simo sempre in un ambiente ostile noi non abbiamo le branchie.
Tutto questo è possibile anche perché alla diga non possono più mettere il fiume all'asciutto come facevano anni fa , per lasciare la vita in fiume sembra che adesso abbia un rilascio minimo obbligatorio.
Altra cosa che voglio fare è portare la macchina fotografica , l'ultima volta veramente mi sono dato dello stupido , col sole che batteva dentro il fiume anche se ingolato ma alla mattina lavorando verso monte ce lo troviamo alle spalle lo spettacolo era veramente bello e vi prometto che appena possibile pubblicherò le foto .
Ora vi saluto appena possibile pubblicherò le foto.
Tino

 

giovedì 18 luglio 2013

ACQUA MOSSA II

Buon giorno a tutti.
Dopo una pazza primavera che ha portato ad un cambio di stagione repentino ( mi sono mancati Marzo Aprile Maggio) i mesi che invogliano ad uscire di casa ed andare in garage a trafficare per costruire qualche cosa , ho sempre nel cassetto il disegno del Njord , ed anche il legname per costruirlo , finalmente mi sono deciso a mettere in vendita l'Jsfiord per poterlo costruire  il Njord, ma a parte questo   di andare in garage a lavorare proprio  non se ne parla .
In compenso hanno preso molto piede le uscite a Medolago (BG) in acqua mossa e da quando sono tornato dalla Sardegna dal giro Porto Torres - Alghero , il Mercoledì sera e la Domenica mattina oramai sono diventati appuntamenti fissi .
L'acqua è ancora abbastanza alta e non ci permette di risalire più di tanto , ma la vera cosa che mi ha fatto piacere è il fatto che il numero dei partecipanti è sempre alto , sempre sopra i dieci , calcolando che tutto questo era partito per far si che hai corsisti che uscivano dalla piscina per poi poter andare in fiume mancavano le cose basilari , traghetti entrata in morta-corrente .
Oramai in due giorni stanno diventando fissi (è bello bagnarsi col caldo che fa ) sono contento che poi chi è appena stato in Slovenia sul Soca abbia ammesso che quel tipo di allenamento aiuta molto nella navigazione dei fiumi.
Per questo hanno è cosi , penso di continuare fino a quando è possibile , serve anche a me per allenarmi e per stare in movimento , ultimamente con l'eskimo ho qualche problema lo devo riallenare ma per il resto tutto bene .
Ieri sera mi ha fatto molto piacere rivedere Lucio Mazza hai tempi andavamo assieme in kayak lui scendeva dal fiume , era partito sotto la diga di pali di Paderno D'Adda , tratto molto pericoloso con diversi sifoni , ma lui lo conosce come le sue tasche , io non l'ho mai fatto , il motivo molto semplice lui ha 15 anni meno di me , ed è diventato un forte kayaker ha girato il Mondo in kayak.
Andare in kayak vuol dire principalmente conoscere le proprie possibilità sei in un elemento ostile , questo lo devi tenere sempre presente
Prendo l'occasione di augurare a tutti buone ferie a presto.
Tino

lunedì 1 luglio 2013

DEDICATO AD UN AMICO

Questo post è dedicato ad un amico Luciano che dopo una grave malattia molto veloce settimana scorsa è morto .

Con lui ed altri 2 amici avevamo fatto nel 2010 una settimana indimenticabile , la discesa del Po da Lodi alla laguna Veneta ed in chiusura la Vogalonga.
Artefice della discesa Massimo Ferrari che avendo esperienza di discese precedenti ha coordinato la tempistica e logistica , che ci ha permesso di godere di una bellissima esperienza ed in questa occasione ho conosciuto Luciano e Alessandro .
La discesa si è così suddivisa .
Prima tappa Lodi Pizzighettone dove per il pernottamento eravamo agganciati al locale canoa club.
Seconda tappa Pizzighettone Casalmaggiore
Terza tappa Casalmaggiore San Benedetto Po
Quarta tappa San Benedetto Po  Pontelagoscuro
Quinta tappa Pontelagoscuro Cavanella D'Adige
Sesta tappa Cavanella D'Adige Fusine .
Siamo arrivati a Fusine il giovedì , il venerdì sera abbiamo fatto il giro di Venezia di notte bellissima con tutti i monumenti illuminati .

Sabato riposo poi domenica Vogalonga.
Parliamo di Luciano , mi avevano accennato al suo carattere , ma a dire il vero non c'è stato nessun problema persona particolare molto sportivo la 100 km del Passatore per lui farla era una cosa normale , nella discesa ci ha raccontato un poco della sua vita a quanto ho capito era un mastro falegname un po' rozzo nei modi ma una persona con la quale si stava molto bene , non si è mai lamentato di niente ed era ben integrato nel gruppo , l'unica frase oramai diventata storica era questa .
Mi avete fatto fare la doccia tutte le sere . Qui scoppiammo tutti a ridere e questa frase rimase storica .
Poi non ci simo più frequentati ogni tanto arrivava qualche notizia , ma le ultime furono per me deleterie prima quella della malattia ,poi quella della sua morte a 47 anni , peccato veramente peccato.


Questa ultima foto è quella che è stata pubblicata sulla Gazzetta dell'Adda dove fu fatto un articolo sull' impresa .
Non ho più niente da dire faccio fatica a ricordare gli eventi che avevamo vissuto assieme , bellissima esperienza dove veramente capisci la vita del fiume , dove sei così tanto vicino e così tanto lontano dalla civiltà .
Un saluto a tutti e avanti
Tino

giovedì 20 giugno 2013

SARDEGNA 2

Buon giorno a tutti.
Sono ancora qui per raccontarvi la seconda tappa fatta da me per accompagnare il mio amico Vincenzo Maritati nel suo giro della Sardegna .
Dopo aver fatto con lui la tappa Olbia - Palau l'anno scorso , questa volta abbiamo fatto Porto Torres -Alghero .
Dopo esserci imbarcati il mercoledì 12 sera a Genova arrivati la mattina dopo a Porto Torres presi i kayak a mano dopo un breve tragitto circa 600 metri ci simo imbarcati in una spiaggetta vicino ad un bunker alle 10 direzione Stintino
Usciti dal porto abbiamo puntato ad ovest tagliando la zono industriale e costeggiando la spiaggia simo arrivati a Stintino , dove abbiamo preso gli ultimi viveri che ci servivano per essere autonomi per i 3 giorni che ci aspettavano.
arrivati alla spiaggia della Pelosa senza nessun problema .

 
A quel punto abbiamo doppiato capo Falcone , ma già vedere il capo dava il sentore di cosa succede quando li c'è burrasca ,le rocce del capo ricordavano il film Armageddon cosi frastagliate dagli elementi che ti facevano pensare ad altri momenti
 
A quel punto abbiamo puntato a sud per arrivare alla spiaggia Coscia di Donna .
Ma il mare esterno dava già il suo essere anche se le condizioni meteo erano più che ottimali gli ondoni da mare aperto c'erano senza grande potenza ma le piccole colline d'acqua cerano , arrivati a Coscia di Donna spiaggia minimale piena di detriti portati dal mare in tempesta con trochi anche di dimensioni notevoli , abbiamo cenato e montato le tende per la notte sopra la spiaggia.
La mattino dopo  aver fatto colazione ci simo imbarcati per il pezzo più monotono per modo di dire dei 3 giorni , la prima tappa per il pranzo era fissata a Porto Pilmas , ma poco prima di Capo Mannu si levava una termica da sud -ovest abbastanza potente ed il mare cominciava a fare le ochette , io pensavo che doppiato il capo avremmo avuto qualche problema in più , ma dopo averlo doppiato tutto è sparito e si riprendeva a navigare normalmente.
Dopo la tappa a Porto Pilmas sempre andando a sud per la prossima notte volevamo arrivare a Porto Ferro , doppiato il Capo dell'Argentiera puntando a sud -est per entrare nella rada di Porto Ferro paradiso dei surfisti si alzava una termica proveniente da nord -ovest erano ormai le 17 e qui abbiamo pescato la cena,  abbiamo pescato la cena perché io ho costruito la canna ma il pescatore è il mio amico era un bel pescione .
 
 
Sbarcati a Porto Ferro mi sono reso conto della bellezza del posto una spiaggia molto grande fatta a semi cerchio , chiesto il permesso per il bivacco abbiamo cucinato prima di andare a dormire.
La mattina dopo sveglia presto ma ci simo resi conto che tra smontare il campo colazione imbarco ci vuole un ora e mezza , si riparte per il pezzo principale per quello che eravamo venuti , Capo Caccia
 


La navigazione iniziale ti da ancora tempo di vedere qualche spiaggetta fino alla Torre di Porticciolo


Poi le alte scogliere cominciano e da qui fino allo sbarco a Cala Dragunara non si può più sbarcare.
Da qui fino all'isola Piana le scogliere si alzano sempre di più e continuano così per chilometri abbiamo incrociato qualche barca di pescatori e gommoni buon segno il meteo è buono, passata anche l'isola Foradada abbiamo doppiato il capo sotto gli occhi dei turisti che andavano a visitare le grotte e siamo arrivati a Cala Dragunara , il mare sempre (tranquillo) con i soliti ondoni da mare aperto ma per il resto tutto bene , anzi ci simo pescati ancora la cena un barracuda che alla sera arrivati al campeggio di Alghero ce lo siamo mangiato.
Dopo la breve tappa abbiamo attraversato il golfo di Porto Conte trovando pareti di roccia tra P.d.Giglio e C.Galera e qui a Lazzaretto altra tappa per il bagno la spiaggia è bellissima con la macchia mediterranea che fa anche ombra .
Ripreso il mare abbiamo costeggiato fino al campeggio La Mariposa dove qui finalmente abbiamo trovato anche una benettissima canna dell'acqua finalmente dove abbiamo lavato tutto.
La domenica e stata dedicata alla visita in bicicletta alla bellissima parte vecchia di Alghero ed il pomeriggio un nostro amico di Sassari ci ha recuperato , dopo una visita alla sua campagna con orto galline ulivi , ci ha accompagnato a Porto Torres per imbarcarci per il rientro.
Che dire è stato tutto bellissimo ma la cosa da tenere molto presente per fare queste uscite è il meteo ,mente passavo davanti alle pareti di roccia di Capo Caccia pensavo che di sicuro non era posto per stare li col mare incazzato , per fortuna al giorno d'oggi il meteo è molto attendibile , pensare il tributo dato al mare nei secoli dai naviganti è sempre stato molto alto.
Un saluto a tutti
Arrivederci al prossimo post.
Tino



 
 

giovedì 30 maggio 2013

PROVA PAGAIA ALEUTINA 2

Questo è un post che volevo fare da tempo ma l'ho sempre un pochino tralasciato.
Già avevo scritto un post sulla pagaia Aleutina ma devo dire che in un test fatto tempo fa su una distanza lunga erano se non sbaglio 30 km , la pagaia a dato veramente il suo massimo .
Il suo massimo è stato che si può dire che sono stato quasi in fuga su tutti i 30 km senza quasi accorgermene con il Baidarka MANU ed alla fine mi ha dato il responso che adesso vi vado a spiegare.
Il rapporto su quella pagaiata mette la pagaia Aleutina veramente al vertice come resa , alla sera dopo aver fatto i 30 km le spalle erano abbastanza indolenzite , cose che non  mi è neanche successa con le pagaia a cucchiaio , si ok la pagaia a cucchiaio la usavo su percorsi più corti , ma la cosa mi ha portato a quel discorso antropologico che non ricordo su quale libro o letto , che gli antropologi quando trovavano le ossa dei defunti Aleutini pensavano che qualche persona si era divertita a mischiare le ossa perché trovavano le parti superiori del torace molto robuste ed i bacini molto fragili .
Dopo studi approfonditi si è arrivati alla conclusione che gli Aleutini con i km che facevano erano veramente tanti , visto che scendevano fino alla California ,  il loro sviluppo fisico era consono alle loro vita di navigatori.
Questa è la mia umile constatazione .
Un saluto a tutti
Tino

mercoledì 29 maggio 2013

28 MAGGIO

Buon giorno a tutti
Dopo un mese di piena il fiume Adda ieri si era abbassato un pochino e io avevo voglia di fare una bella pagaiate.
Finito il giro d'Italia dove avevo interesse a vederlo per la partecipazione del figlio di mio cugino Gianluca Brambilla , adesso sono libero e posso intervallare le passeggiate (per i noti problemi che ho alle gambe) con uscite in kayak che mi mancavano , finalmente ieri sono riuscito a fare una bella pagaiata.
Il meteo non presagiva niente di buono ma in questa pazza primavera se aspettiamo il sole non si fa più niente ,
Partenza verso le 15 dal traghetto di Imbersago acqua bellissima ancora fredda vegetazione che scoppia ma ci vorrebbe un poco di sole per farla maturare , ed ho incominciato a risalire il fiume sfruttando le zone di morta per fare meno sforzo fisico  pensando a cosa avrei trovato a sud di Brivio dove il fondale è basso e l'acqua è molto veloce appena sopra le isole , ma il tutto è andato meglio delle aspettative , l'Isfjord si è dimostrato veramente kayak veloce come qualche kayaker che lo aveva visto in acqua o provato mi avevano detto , che con pagaia seakinetik rende molto rispetto alla Groellanderse .
Passato Brivio ho gironzolato per le paludi , le ninfee stanno ancora crescendo le piante , di fioritura ancora niente , con questo meteo si andrà di sicuro tra una quindicina di giorni , pesci niente l'acqua è ancora troppo fredda .
Arrivato all'altezza di Airuno ho preso il solito canale che taglia la palude ,la piena lo ha anche pulito , lo spettacolo è bellissimo , sono andato a vedere se le tartarughe erano in giro , ma niente sentono ancora il freddo in compenso ho sentito il Cucolo ed ho visto dei scoiattoli.
Il ritorno è stato abbastanza veloce , la corrente mi ha aiutato non poco lo spettacolo anche se non c'era il sole era bellissimo , arrivato all'altezza delle isole mi sono fermato a guardare i nidi degli Aironi che sono pieni di piccoli , che starnazzano per la fame , poi sono rientrato al traghetto di Imbersago .
Mi sto rendendo conto che questa zona umida è veramente uno spettacolo il tutto su una distanza tra andata e ritorno sui 18 km il tempo impiegato e sempre sulle tre ore.
Adesso allego la carta della zona per chi la guarda il Nord è a destra.
Un saluto a tutti
Tino

martedì 21 maggio 2013

PAZZA PRIMAVERA

Dal 25 Aprile che aspetto di scrivere un post , da quando con un gruppo di kayaker del Trezzo Kayak  abbiamo fatto il fiume Adda da Calolziocorte ad Imbersago .
Era una giornata bellissima di sole una di quelle poche pochissime di questa pazza primavera , Abbiamo visitato le paludi a Nord di Brivio vedendo tantissimi anomali e pesci ( tartarughe aironi cormorani pesce siluri ed altro) ma è stato solo un antipasto di quello che si poteva vedere dopo , ma questa pazza primavera con le sue piogge ha vanificato tutto , pensate che mi ero anche documentato sulla storia di Bivio la pesca di Brivio , tanto per darvi un dato ha avuto un massimo di 36 pescatori attivi con annesse famiglie , senza contare l'importanza strategica di Brivio nella storia essendo stato il confine per 350 anni tra la Repubblica Veneta ed il Ducato di Milano ed il confine e stato citato anche nei Promessi Sposi .
Io sono nato ad Imbersago e da piccolo con mio padre andavo a pescare anche a Brivio ma solo adesso colgo la bellezza il senso del fiume ,che da quando vado in kayak vivo in una bellissima maniera , calcolando poi che da Lecco a Trezzo tolte le gole dell'Adda da Paderno D'Adda a Porto D'Adda sarebbero praticabili ma i sifoni ne sconsigliano la navigazione per possibile morte in caso di bagno.
Lo si può navigare sia con kayak da mare o con kayak da Freestyle alla fine delle gole dove l'anno scorso portavo i ragazzi ad esercitarsi in acqua mossa (nel blog ci deve essere un post dedicato) ma questo anno fino ad ora e penso sicuramente fino ai primi di Giugno tutto sarà vanificato da questa pazza primavera , di sicuro uno di questi pomeriggi andrò a Brivio e risalirò la palude fino al grande bacino da dove si iniziano a diramare i diversi canali per vedere uno spettacolo unico , ma anche per stroncare questa obbligato fermo per piena .
Per colpa di questo meteo sono saltate anche 2 tappe del Promokayak organizzato per avvicinare i ragazzi al fiume ma non c'è niente da fare questo anno è così.
Oggi ero in Val Seriana ed anche quel fiume era nelle stesse condizioni.
Stiamo aspettando di partire  per la Sardegna per fare una tappa tra Porto Torres ed Alghero ma il meteo ci nega la partenza , questa avventura l'ho iniziata l'anno scorso propostami da un kayaker di Milano l'anno scorso Vincenzo Maritati , qui si imbarca solo il kayak a Genova come se fosse una bicicletta e si parte , ma mi sa che questo anno partiremo tardi il meteo anche la non  è buono e ha bloccato un kayaker esperto che ha già fatto Trieste Ventimiglia , il giro della Sicilia , ma mi sa che con questo meteo lo troveremo per fare la stessa tappa.
http://www.rounditalycruise.it/
Porgo un saluto a tutti Voi alla prossima e speriamo di riuscire a fare qualche pagaiata.

 

martedì 9 aprile 2013

26 OPEN CANOE FESTIVAL

Ho aspettato a pubblicare il post per avere dal sito Francese di Paul Villecourt , fotografo professionista Outdoor le foto del raduno , adesso vi racconto.
Sapevo già del raduno da anni , ma presa l'occasione che Ignazio Ventura kayaker e rappresentante di materiali di soccorso che mi aveva già invitato l'anno scorso ad andare con lui al raduno ,questo anno l'ho accettato per vedere il tutto e come si dice c'è sempre da imparare.
Il raduno che si svolge sulla Drome in Francia di canoe canadese è veramente spettacolare .
Si svolge sempre a Pasqua il meteo questo anno non era dei migliori il fiume aveva una portata quasi da piena 80 metri cubi invece dei soliti 30 , ed anche le temperature non erano delle migliori il sabato notte sono scese a -3 , ma l'affluenza era esagerata , 500 iscrizioni.
Nell'iscrizione era compreso , 2 cene un buffe e tutti corsi gestiti da diversi istruttori di diverse nazionalità che andavano dalla cucina , al soccorso in fiume , recupero canoe , nodi  e altro si possa immaginare .
Io l'ho fatta da osservatore dedicandomi a camminare visto i miei problemi alle gambe che sembrano migliorare , ma veramente il tutto è stata una bellissima esperienza.
Non mi voglio dilungare vi allego solo 2 foto dove mostrano la cucina , ha dato da mangiare a 450 persone .
Per il resto vi metto le foto del raduno sono veramente bellissime si vede che sono fatte da uno specialista .
Ciao ciao
Tino
http://www.villecourt.com/stock/photos/lightbox.php?path=galeries/132




 

sabato 23 marzo 2013

VALUTAZIONI

Sono ad un bivio non so che fare vorrei costruirmi un Njord che sulla carta è più idrodinamico dell'Jsfiord , ma dopo uscite con pagaia Europea Seakinetik il kayak si è rivalutato e non so cosa fare .
Per mia fortuna ho 2 kayak performanti .
Il Baidarka ricorda molto il Nordkap per come è in acqua ma il beccheggio logitudinale è inesitente e dopo averlo testato in condizioni atmosferiche avverse si è dimostrato molto affidabile , lui va per la sua strada e la forma dello scafo con quella coda piena smorza le  onde , sente la prima la seconda l'ha gia smorzata , ti da sicurezza e vai vai senza problemi.


L'Jsfiord con pagaia Europea da il suo meglio .
L'uso della pagaia Europea fa si che tu stabilisca con lo scafo un migliore approccio .
In poche parole riesci a creare l'arco che collega attraverso il tuo corpo la pagaia allo scafo :pagaia :braccio:sciena :bacino: gambe: che è poi quello che succede con i kayak da velocità che controlli la stabilità dello scafo mentre hai la pagaia in acqua.


Avendo una buona velocità avendo una piccola perdità in un passacavo che devo sistemare appena il tempo miogliora , ma per il resto con pagaia europea molto affidabile e manovrabile , onestamente dovrei testarlo con onde e vento più alto.
Non so cosa fare .
Vorrei metterli in vendita .
Se vendo il Baidarka me lo costruirei di nuovo in Cedro Rosso Canadese per abbattere il peso ,ma vista la livrea del primo sono combattuto.
Se dovessi vendere l'Jsfiord mi costruirei il Njord ho già i disegni e proveremo un kayak nuovo
Ecco il dilemma non so cosa fare ho due bellissimi kayak il vero problema è questo .
Un saluto a tutti.
Il prossimo sabato - domenica sarò in Francia per un raduno di canadesi sulla Drome unico endicap il meteo speriano migliori poi Vi farò sapere.