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lunedì 21 ottobre 2013

ULTIMO KAYAK

Buon giorno a tutti.
Scrivo questo post per raccontare quante belle sorprese mi ha riservato l'ultimo kayak che ho comperato , probabilmente sarà veramente anche l'ultimo che acquisterò in polietilene per acqua bianca , visto che ho anche qualche anno 60 , riesco ancora a divertirmi , per mia fortuna , ma gli anni passano per tutti.
Dopo la vendita della Super Ero kayak di grosso volume per me troppo , mi dava anche problemi di pagaiata , spesso battevo le mani sulla coperta visto che il kayak era alto e largo , si ho un kayak da gioco la Freeride 67 ma mi mancava un kayak di medio volume visto che i kayak attuali variano tra i 200 ed i 350 liti e oltre , volevo provarne uno , perché con la Freeride mi fa lavorare troppo fisicamente ,  ed anche se vado bene non ho più tanta voglia di fare perni candele o altro , pensavo di riuscirci visto che mi era tornata la voglia di fare acqua mossa ma  volevo anche provare un kayak di medio volume.


Il kayak che ho comperato è lo Zen 75 della Jakson kayak di medio volume sul sito Jakson lo danno per 80 Galloni ma su siti Americani lo danno a 75 , rispetto agli altri kayak della stessa tipologia lo vedi un pochino scarico sul ponte anteriore, ma avendolo provato martedì scorso alle bocche di scarico della centrale Esterle di Porto D'Adda mi sono reso conto che anche se i litri sono sui 285  non ho problemi di sorta e l'impressione è stata veramente buona.



 


 


Il kayak è veramente bello ma la cosa bellissima è l'abitabilità , gli interni sono ottimi sedile gonfiabile con sfere anti decubito regolazioni semplici con serra scotte anche per il puntapiedi , il sedile si può regolare con 5 posizioni situate davanti allo stesso centralmente poi hanno modificato tutta la struttura di sicurezza interna sempre di polietilene ma veramente resistente.

In queste 2 prove io ho regolato il sedile un buco indietro , ma dovrò rimetterlo avanti perché il kayak rimane un pochino appoppato , preferisco metterlo in piano tanto mi viene facile lavorare col busto avanti ed indietro per caricare più o meno la punta avendo anche un  pozzetto dietro veramente basso che ti permette di ruotare il corpo e ti senti veramente fuori col busto e si riesce a lavorare i pagaia veramente bene.



Nella prova di sabato in acqua mossa eravamo in tre Io - Gianu - Paolo la prova di sabato è stata fatta in acqua mossa nella nostra palestra naturale a Medolago.
Per l'occasione ero vestito pesante dovevo testare abbigliamento che però non mi ha dato problemi di nessun genere , ma con un abbigliamento più sobrio di sicuro aumenta la mobilita.
Cominciamo come al solito con traghetti ed entrata in morta e corrente io nella prima fase ero un poco freddino e volevo vedere come reagiva il kayak.
Passato il tempo di riscaldamento mi sono messo ad insegnare a Gianu gli agganci coi quali se fatti bene fai quasi tutto , entrata in morta - corrente direzionare il kayak , sono molto stabili se usati bene ma il trucco è  mentale , quando agganci devi portare la punta coi piedi verso la pagaia non l'inverso , la stessa cosa quando pagai in avanti la pagaia sta ferma ed il kayak lo spingi avanti con il movimento del corpo , non tirando l'acqua.
Dopo i primi approcci mi sono reso conto che mi stavo divertendo e succedeva una cosa che mi succedeva da  anni , visto che per un certo periodo mio sono dedicato al mare , il fatto che facevo le cose senza pensare , tranquillamente ed il kayak mi supportava egregiamente, mi sembrava di essere tornato indietro di anni.
Due cose mi sono venute subito come pregi del kayak , ma di sicuro ve ne saranno altre, la prima che avendo il fondo piatto  con le pareti laterali oblique il kayak quando lo appoggiavi sul lato per dare pancia si fermava da solo avendo una stabilità secondaria molto alta , appena l'acqua passava lo spigolo tra coperta e ponte , questo è dato dal fatto che la parete laterale ha un angolo tra fondo piatto e parete è molto ampio , l'Jsfiord kayak in legno da me costruito ha la parete obliqua con angolo più basso si senti che appoggia ma di sicuro non in questa maniera ma con una portanza minore, l'altra è stata dopo essere scesi un pochino più a valle nel surf , qui è successa una cosa mai fatta , stavo facendo surf , è un poco bassino in questo periodo il fiume , ma si riesce ugualmente e con la pancia del kayak mi sono messo su un panettone (io li chiamo così) proprio gli somigliano proprio col sedere e ci rimanevo sopra benissimo ed intanto facevo surf vi era una bella portanza, altro pregio che alla fine della prova non ero così stanco , come quando usi un kayak da gioco .

 
 
Conclusione , mi sono reso conto che l'esperienza nascosta dentro di me e saltata furi in maniera prorompente , ed è un vero peccato che il problema della circolazione arteriosa mi freni da tornare a fare fiumi seriamente con più impegno , ma mi diverto lo stesso .
Sto guardando fuori dalla finestra il meteo non è buono ma sto già  pensando alla prossima volta che potrò andare in acqua spero il più presto possibile .
Porgo a Voi tantissimi saluti.
Tino
Ciao ciao



 

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