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lunedì 22 dicembre 2014

BABBI NATALE A VENEIZA

Un saluto a tutti.
 Una nuova associazione di Venezia che noleggia kayak , ha voluto organizzare un uscita di Babbi Natale in Canal Grande .
La cosa mi attirava ed ho aspettato gli ultimi giorni per aderire , il meteo era buono ma si è infilata la nebbia e onestamente fare  500 km con la nebbia non mi andava.
I dubbi sono caduti sabato mattina caricando i kayak , sul camper di Beppe socio del Trezzo Kayak che ha dato la disponibilità per il trasporto visto che lui e Sua moglie andavano su il sabato , ed anche è stato la persona che più ha sponsorizzato la cosa.
Il 21 è anche il solstizio d'Inverno il giorno più corto dell'anno e le ore di luce sono misurate.
Si parte la nebbia in autostrada è a banchi ma si viaggia bene , ma arrivati in laguna si accentua , scaricati i kayak in fretta ci si appresta a raggiungere il punto di ritrovo.
 Il nostro gruppetto era composto da 6 kayaker io Beppe Barbara Silvan Daniele Gigi un amico di Villa D'Adda che si è aggregato.
Alla fine saremo stati una trentina infilatoci i costumi di Babbo Natale siamo partiti  costeggiando il
Canal Grande sulla destra in direzione Piazza San Marco  , ma udite udite c'era il sole anche se pallido ci ha accompagnato per tutta la giornata.
Venezia è sempre Venezia , poi essendoci pochi turisti e traffico ce la siamo veramente goduta , ci hanno fatto un mare di foto , che vista la provenienza dei turisti , faranno il giro di tutto il mondo.

 
Abbiamo girovagato per il canale fino a Piazza San Marco , infilandoci nel canale per vedere il Ponte Dei Sospiri fatte foto di rito si tornava verso il punto di ritrovo dove ci aspettava un rinfresco per fortuna in un locale bello  caldo .
Sorpresa quando siamo arrivati al punto di ritrovo dove c'è anche il locale per il rinfresco , la marea ci ha fatto un brutti scherzo e la banchina per lo sbarco era più alta di un metro.




 


Alla fine è stata veramente una bellissima giornata  , visitare la citta in questa maniera è veramente bello cosa già fatta anni fa di notte , dove con tutti i monumenti illuminati era uno spettacolo anche quello .
I tempi sono stati propri misurati ed abbiamo lasciato il parcheggio proprio al tramonto , la giornata è stata veramente corta.
Prendo l'occasione per AUGURARE UN FELICE NATALE ed UN BUON ANNO a TUTTI VOI.
Ciao ciao
Tino
Alla prossima.

lunedì 27 ottobre 2014

PROVA IN ACQUA - PAGAIA ALEUTINA 2

Un saluto a tutti .
Ieri in occasione dell'uscita in acqua di un corso di aggiornamento per istruttori tenuto da Francesco Salvato a Villa D'Adda  BG , mi sono ritagliato un piccolo spazio per testare la seconda pagaia aleutina modificata.
Il responso è stato ottimo , l'inversione dell'ovalicità del manico  , anche se al primo contatto sembra strana , da i suoi frutti , la pagaia rende molto bene , ma la cosa che mi ha colpito di più è il cambio di risposta  che hai , in base al legno , anche se l'essenza è  sempre Cedro Rosso Canadese .
Tutto è imputabile  nello specifico alla compattezza del legno , non penso che l'inversione dell'ovale abbia cosi influenza , la pagaia aleutina lavora molto a sbalzo con il suo pezzo principale , lavorato così sottile , calcolando che le tavole da dove sono partito per la costruzione sono tutte di una stessa partita , ma non tutte dello stesso tronco di albero , questo si vede a occhio nudo  , probabilmente la fibra è più o meno dura nella flessione in base proprio alla sua venatura , questo tipo di risposta  non  l'ho mai riscontrata nelle pagaie Groellandesi , sia monoblocco o multistrato così marcatamente.
Però rimane sempre una ottima pagaia , in acqua la senti  molto ferma quando prende , se sulla lunga distanza ti stanchi la puoi usare rovesciata , diventa più morbida , penso che usandola con l'Jsfiord che è meno stabile del Baidarka abbia dei punti a favore visto la sua presa così netta , di sicuro non si può paragonare ad una pagaia Europea , ma penso che  nelle sue doti una presa che ti permetta una correzione del assetto del kayak laterale molto maggiore di quello che ti potrebbe dare una Groellandese , appena posso testerò anche questo.
Bene ora vi suto alla prossima .
Tino

 

lunedì 20 ottobre 2014

PAGAIA ALEUTINA 2

Salve ragazzi eccoci qua , ancora a scrivere valutazioni sulle pagaie .                                                    Il recente viaggio in Sardegna di 3 settimana anche se non avevo portato il kayak , non mi ha distolto dal mio sport preferito , nella prima settimana sono rimasto nella parte nord dell'isola .                         Dopo un paio di giorni di passaggio in Toscana , abbiamo girato io e Noris la zona di Alghero Stintino , Castelsardo , la foce del Coghinas , Palau e tutta la costa Smeralda .
Arrivando davanti a Tavolara ci siamo fermati un paio di giorno , perché c'era una manifestazione di kayak con gare , qui avevo appuntamento con un kayaker Sardo che voleva provare la pagaia Aleutina.
Lui l'ha provata ma non si trovava , be una pagaia è una cosa molto personale , poi l'Aleutina è una cosa veramente particolare , come ho già scritto in altri post , si può definire una Wing nel mondo delle pagaie dei nativi del grande nord , che spazia dalla Groellandia alle isole Aleutina.
Per chi non dovesse ricordare nella prova in acqua che avevo fatto mi sono reso conto che , la pagaia anche se ha molto somiglianze con una Groellandese ,per la sua forma scavata delle pale ed il suo disassamento sono il suo punto di forza ed ha una resa in acqua molto elevata.
Viste la gare sono andato a casa di mio cognato a Santadi , in provincia di Carbonia Iglesias per il resto delle ferie , avendo in programma di andare a trovare Francesco Montoni del quale sono amico da anni , del Cardedu Kayak che organizza uscite in mare e montan bike , che oramai per lui è diventato un lavoro a tempo pieno , molto conosciuto anche all'estero , lo sono andato a trovare per un paio di giorni , qui ha visto la pagaia Aleutina l'ha provata e l'ha voluta subito comperare , ci siamo sentiti ultimamente e ne è molto soddisfatto, questo mi ha dato lo spunto per costruirne un altra facendo alcune modifiche specialmente sulla impugnatura e sulla costolatura delle pale.
Oggi darò l'ultima mano di vernice , il risultato mi soddisfa molto ed adesso vi spiegherò le modifiche apportate , poi c'è anche il discorso peso che sono riuscito a tenere sotto il kg , 980 gr un ettogrammo in meno rispetto alla prima , con un manico più grosso.
La modifica principale è stato il manico , nei disegni che allegherò vedrete che il listello che si incolla sopra per fare il manico è di 25 mm , lo ho portato a 20 x30 mm in maniera di avere un manico dove si potesse costruire un ovale inverso a quello dei disegni tratti da una  copia esposta allo Smithsonian Institut  .
L'altra modifica è sulle pale , ho sostituito la costolatura centrale con un bordo  , sempre a sbalzo un pochino più largo , per mantenere la rigidità delle pale un pochino più marcata, ma questo lo avevo già fatto nella prima.
Il risultato è stato ottimale , il manico adesso anche se pure di grandi dimensioni ha le misure massime di 38 x 30 mm con l'ovale appena accennato , ma inverso al disegno per un impugnatura più ottimale in linea con le moderne evoluzioni delle pagaie  in carbonio ,  molto più comodo ed  a quasi azzerato quel senso di sbilanciamento della pagaia quando la prendevi in mano fuori dall'acqua.
Adesso devo solo provarla ma so già per quanto riguarda le pale il risultato sarà ottimo , mentre sul manico così modificato vedremo , ma penso sia ottimale vista l'esperienza fatta con le costruzioni  delle pagaie, vi farò sapere.
Adesso vi allego i disegni .
Vi saluto , al prossimo post.
Tino


 

mercoledì 15 ottobre 2014

L'INVENTIVA DEL GENERE UMANO

Da un bisogno alla trasformazione di materiale di  scarto in un oggetto utile.
Come ben sapete da anni produco pagaie Groenlandesi in Cedro Rosso Canadese ,  tutti i ritagli giacciono in garage  e profumano l'ambiente , se poi gli spuzzi sopra d'acqua il profumo che emana è veramente buono.
Da tempo con Noris  guardavamo nei diversi Brico Center di trovare un contenitore per sostituire una vecchia scatola di plastica sotto la macchina da cucire , che veramente stava male , ma i costi o altro ci hanno fermato ( veramente tutti quei soldi mi sembravano buttati) , e dopo diversi tentativi un giorno le dissi , te la faccio io con lo scarto delle pagaie.
Detto fatto , settimana scorsa lei era in ospedale per un piccolo intervento chirurgico , ed io nei ritagli di tempo , l'ho costruita coi pezzi di scarto .
La struttura l'ho fatta a cubo applicando sotto il fondo delle rotelle a cuscinetto per lo spostamento.
Alla fine sono stato soddisfatto del lavoro, con un poco di ingegno ho sfruttato le irregolarità del legno per dare un disegno particolare all'esterno mentre all'interno è piatto. Il risultato mi soddisfa molto e fa un buon lavoro per quello che è stata costruita , profumando anche l'ambiente.
Un ebanista di mia conoscenza mi ha detto che i vecchi signori facevano fare gli interni degli armadi in questa essenza per profumare abiti ed avevano anche proprietà anti tarme.

 
Il contenitore al suo posto e adesso eccovelo nei dettagli




Ho messo questo titolo al post perché l'inventiva del genere umano è veramente grande , non mi riferisco a quello che ho fatto io , ma proprio al genere umano che ci ha permesso , di arrivare dove siamo .
A questo punto mi viene in mente una frase dettami da un amico : "pensa se il genere umano fosse andato sempre avanti , mi sa che a questa ora già navigavamo al di fuori del sistema solare ".
Ma nello specifico , valutando cosa è successo in questi giorni di pioggia , il genere umano ha dimostrato per l'ennesima volta le sue carenze , la maggior parte delle volte per interessi personali , causando danni che sarebbero potuti non succedere , forse i lavori sarebbero costati meno dei danni .
Questo mi rattrista , ma ricordando una frase di un persona che non  ricordo (Le grandi aziende le fanno le persone che ci lavorano ) le città che hanno avuto danni chi le fanno i cittadini?
Con queste riflessioni vi saluto alla prossima .
Ciao ciao
Tino
 

mercoledì 13 agosto 2014

PAGAIA ULTRA LEGGERA

Buon giorno a tutti.
Nella mia esperienza di costruttore di pagaie a tempo perso , ogni tanto esperimento.
Dopo essere tornato dalla Sardegna sono riuscito a trovare i giunti dell'Azzali che mi hanno permesso di costruirmi una pagaia Groellandese di scorta , unica gaf il peso non ho tenuto conto del peso del giunto e strutturalmente ho tenuto gli spessori standard , va be è una pagaia di scorta.
Poi mi sono cementato nella costruzione di una pagaia leggera , esperimento già fatto anni fa con una tavola di cedro monoblocco , ma il risultato era buono pesava 800gr. ma era troppo flessibile per il mio carattere .
Adesso invece ho usato si il cedro ma l'ho accoppiato col rovere ed il risultato è più che soddisfacente , l'ho provata domenica scorsa il 10-8-14 in occasione di un uscita a Dervio Lago di Como con un amico che ha costruito un Shearwater 17 in compensato marino , dopo aver preso 2 temporali sono riuscito a provarla nel porticciolo ,  le mie paure sono svanite.
Pagaia molto leggera 750 gr con impugnatura 34 x 30 lunghezza 2350 x 86  ho sentito subito i 25 mm che mancavano per parte , ma in compenso la mia paura sulla sua flessibilità in acqua sono state subito fugate , visto anche che rammentavo quelle della Mitchel di un mio amico.
La pagaia flette vistosamente quando si prende con una mano in punta per girare il kayak ma in una maniera molto accettabile.
Adesso ne sto costruendo una standard con un nuovo legno il Lyptus da abbinare al Cedro un poco pesante ma tutto questo è da valutare a manufatto finito.
Finita questa , voglio ricostruire un altra superleggera aumentando un poco le dimensioni portarla a 2400 mm x 90 mm lasciandola un poco più piena e voglio proprio vedere il risultato .
In attesa del risultato Vi saluto ed auguro a tutti Voi .
BUONE FERIE
Tino

mercoledì 2 luglio 2014

SARDEGNA 3

Buon giorno  a tutti.
Eccomi a raccontare la terza tappa da me fatta in Sardegna , quando posso accompagnando il mio amico di Peschiera Borromeo , Vincenzo Maritati nel suo giro della Sardegna .
La tappa in programma era da Portoscuso -Cagliari.
Questa volta siamo andati in macchina , arrivati a Portoscuso il 21-06-2014 nel primo pomeriggio , caricammo i kayak ed alle ore 13,30 partiamo verso l'Isola di San Pietro , mare tranquillo ed una leggera brezza .
Passando dietro l'isola Piana arriviamo a San Pietro , volevamo costeggiare la parte a ovest fino a capo Colonna .
Tutto tranquillo , l'unica cosa che ci teneva un pochino in ansia era riuscire a capire quando saremmo arrivati dopo Capo Colonna per il bivacco notturno.
La navigazione andava tranquilla , la parte esterna dell'isola è tutta una parete di roccia , con diversi panorami , sarebbe stato il posto per un kayaker mio conoscente , Cesare Ferrero Geologo qui si sarebbe potuto ripassare un libro di Geologia.
Posti per sbarcare poco o niente , la parete di roccia continuava ad accompagnarci con grotte e altro fino a capo Colonna.


Aggirato il Capo arrivammo alla spiaggetta subito dietro  per il bivacco notturno , qui ci fermammo erano le 19,30.
Montato tende e mangiato andammo a dormire , di notte mi sono dovuto alzare per andare in bagno , era buio pesto non si vedeva niente la Luna non c'era , solo le stelle in uno spettacolo bellissimo.
La mattina dopo smontato il campo e fatta colazione ci imbarchiamo per attraversare su l'Isola di San Antioco , puntando su Calesetta
Tutto tranquillo mare calmo incrociato pescatori ed arrivati tappa , erano le 9,00
Alla partenza sorpresa si alzava un vento da sud ovest che ci avrebbe contrastato fino all'arrivo a San Antioco , per fare 12 km ci abbiamo messo più di 4 ore , sbarcati poco prima del ponte , valutando il meteo che dava brutto per 2 giorni decidiamo di fermarci.
Contattato il fratello di mio cognato , per vedere se ci avrebbe ospitato per 2 notti , avuta conferma si recuperava la macchina e ci dirigemmo a Santadi.
Il lunedi lo abbiamo passato da lui valutando il meteo e si decideva di partire martedì mattina da San Antioco per porto Pino.


Navigazione tranquilla fino a porto Pino , dove la sera contavamo di vedere la partita dell'Italia.
Mercoledì niente da fare spiaggia a cazzeggio , a sera il vento si era fermato se decideva che la mattina dopo o si salpava o si andava a recuperare la macchina per raggiungere amici a Capo Coda Cavallo.
Giovedì 26-6-2014 data da ricordare .
Sveglia alle 5,30 partenza alle 6,30 la notte tremendo temporale forse è stata la nostra fortuna.
Vento niente ma il mare era mosso.
Onde sempre da sud ovest all'inizio ondoni di stanca ma non molto alti , poi usciti dal cono di riparo di San Antioco la storia si fece sempre più dura.
Arrivati all'altezza di Punta Cala Piombo erano alte molto alte e quelle di risacca non lo erano da meno , il cielo era coperto , per fortuna niente vento , mi ricordo che mi sono terso il sudore con una mano ,errore la pagaia mi scivolava fino a quando non si lavò.
Passato il Capo di cala Piombo puntammo a metà strada tre capo Teulada e Cala Piombo per avere un poco di mare alle spalle e così arrivammo al capo , qui mi mancano 2 foto che sarebbe valsa la pena di fare , la prima quando la punta del Baidarka si ingavonava , era uno spettacolo vederla immersa in quell' acqua blu , l'altra era come una cartolina lo sfondo era un onda e Vincenzo era proprio a meta parallelo alla cartolina.
Sul capo la risacca per fortuna era a 45 gradi , passato lo stesso un attimo di allarme vedevo della schiuma , ma non riuscivo a capire è che per vedere dovevo essere sulla cresta dell'onda , il mio dubbio era che le onde frangessero su una corrente contraria proveniente da est , era solo schiuma .
Alla fine dello sperone si riusciva a vedere le acque calme di Cala Galera era una piscina , mi ricordo
di aver fatto le ultime 3 in surf ed avere preso la morta come se fossi stato in fiume.
La Cala mi ricordava con la sua tranquillità la cala dei Genovesi in Corsica anche se più piccola .
arrivato Vincenzo ci siamo stretti la mano per i complimenti sono state 2 ore di battaglia come una lunga rapida , un poco troppo erano le 8,30.

Cominciammo a bordeggiare la costa , c'era uno sperone di roccia che probabilmente era il bersaglio per navi da guerra con dei proiettili inesplosi ed anche un missile , cosi arrivammo a Porto zafferano posto veramente spettacolare , con la scusa che è un a zona militare non c'è niente e facemmo tappa.

 


Arrivati a Teulada altra tappa decidemmo di stare fermi fino alle 15,00 ma il meteo per quell'ora dava vento sopra i 15 nodi sempre da sud ovest , partimmo lo stesso .
Nella prima parte si andava abbastanza bene, ma dopo il vento si fece sentire e si ripete quello della mattina con ondo però più basse , ce le abbiamo dovute sorbire fino a Capo Malfatano , qui però Vincenzo non riusciva a starmi dietro e per vedere se c'era mi dovevo fermare puntando la prua al vento, posto il pomeriggio come la mattina dove non si poteva andare a bagno sarebbero stati un mare di problemi , ma alla fine arrivava.
Arrivati alla punta di Capo Malfatano si ripeteva quello che era successo alla mattina entrare in surf dietro al capo , devo dire che col vento era molto fastidioso navigare , per fortuna la mattina non c'era stato.
Approdammo alla spiaggia della Tuaredda bellissima , andammo subito a festeggiare la giornata con una birra , fatto un calcolo approssimativo quel giorno abbiamo fatto 40 km forse in quelle condizioni valgono di più .
Preparato bivacco più cena sulla spiaggia poi a nanna , ma quella giornata la avremmo sentita il giorno dopo .
La mattina dopo partenza puntando su Capo Spartivento , più che Capo Spartivento io lo chiamerei cimitero per Galeoni , nel pezzo che lo precede e cosparso di blocchi di granito di ogni tipo o dimensione a blocchi a pilastro e chi più ne ha più ne metta , doppiato il Capo il mare sempre mosso ci accompagna fino a Chia , passata questa bellissima spiaggia con dune , altro pezzo di scogliera dove vi è anche una gratta dove si entra da una parte e si esce dall'altra.
Arrivati a Pinus Village , finisce il bello incominciano le spiagge e gli insediamenti urbani , Qui proseguiamo fino  a Torre di Cala D'Ostia sono le 12,30 , sbarchiamo in un campeggio.
 
 
Il pomeriggio Vincenzo parte per il recupero ed io fattomi imprestare un innaffiatoio da un camperista lavo tutta la roba .
Vincenzo arrivò alle 19,00 , recupero fatto con mezzi pubblici , ok va bene ma la tempistica è veramente lunga .
Dimenticavo notti tragiche il materassino si era bucato per dormire era un cinema .
Il mattino dopo sabato si parte per il rientro , contiamo di fare un salto a salutare gli amici di Capo cavallo.
Il viaggio di rientro verso Olbia è stato bello , abbiamo scelto di andare fino a Tortoli , poi fare la strada sopra il golfo di Orosei , Dove abbiamo visto anche il Garropu un fiume che esce da una gola creando un orrido da visitare a piedi .
Arrivati a Capo Cavallo salutiamo qualche amico , noi si contava di fare un paio di giorni li , ma i giorni persi in precedenza alla fine mancano , poi ci dirigemmo al Porto di Olbia per l'imbarco , con arrivo Domenica mattina a Genova.
Della  tappa programmata manca un pezzo , Vincenzo di sicuro la andrà a fare  , il suo giro finisce a Arbatax , per quanto mi riguarda dopo aver visto le raffinerie prima di Cagliari non è che ci tengo a farla , però ho lanciato il seme di andare al golfo di Orosei visto che lui vorrebbe farlo vedere a sua moglie , e ci terrei anche io.
Il Baidarka da me costruito lo hanno chiamato in diversi modi , ma una battuta di vincenzo mi è piaciuta .
Cosa parli tu che oltre ad aver fatto un bel kayak che funziona anche bene  però mi sembra sempre anche che tu vada in giro con un COMODINO DI MOGANO , Questa mi mancava.
Un saluto a tutti Tino.
Alla prossima
Cosa sarà?????????



domenica 20 aprile 2014

COSI TANTO VICINO - COSI TANTO LONTANO


Questa frase l'ho coniata anni fa quando con degli amici kayaker discesi l'Adda ed il Po fino a Venezia , bellissima esperienza , la frase mi usci dalla bocca quando incominciai ad assaporare la vita del Fiume i suoi ritmi e pur essendo così vicino alla civiltà è così lontano .
Ho intitolato questo post con quella frase , visto che nel solito giro alle paludi di Brivio ci sono punti dove non si vedono insediamenti umani.
Finalmente mi sono ricordato di portare la macchina fotografica , come avevo promesso ed ho fatto delle foto .
Domani si ripete l'uscita per soddisfare la richiesta di alcuni kayaker del Trezzo kayak che non ha mai visto la palude , scrivo oggi perché di sicuro domani pioviggina e le foto non sarebbero belle come quelle fatte qualche sabato fa con un amico .
Partiti di pomeriggio da Imbersago , per fortuna Cristian aveva recuperato un kayak da mare , abbiamo risalito il fiume passando per le isole a sud di Brivio dove colonie di Aironi Cormorani ed altro , hanno colonizzato queste isole , dandogli una vita faunistica molto fitta.



 
Passato Brivio ci siamo diretti nella prima palude dove le ninfee stanno spuntando , già hanno messo qualche bocciolo , questo anticipo di temperature estive hanno risvegliato la palude in anticipo ,  già i pesci che d'Inverno si nascondono nel fango del fondo fanno capolino.





Fatta qualche foto di rito ,  dove da questa posizione non si vedono insediamenti umani , abbiamo girovagato per la palude , cercando di vedere i pesci che scappano davanti hai nostri kayak , per fortuna qualche bravo pescatore ha pulito una uscita che era stata ostruita dagli alberi caduti sulla stessa e da li abbiamo potuto uscire in fiume e risalire a Nord


Arrivati alla palude superiore dove qui vi è un canale che l'ha attraversa simo arrivati ad un laghetto dove ci sono le Tartarughe , che di solito sono sui rami a filo d'acqua a prendere il sole , ma questa volta mi hanno fregato io le cercavo sugli alberi , loro erano a filo d'acqua in mezzo alla melma verde che si forma negli stagni.
Girati i kayak siamo tornati , onestamente non ci abbiamo messo molto , Cristian è rimasto veramente impressionato da quello che aveva visto , mi ha detto che non pensava che ci fossero dei posti così belli così vicino.
Prendo l'occasione per salutare tutti voi e se passate in zona e volete fare un giro fatelo sapere vedremo cosa si può fare .
Settimana prossima si parte , o si fanno le Liburniche in Croazia o Zacinto in Grecia , più facile la seconda il meteo fa la sua parte.
Un saluto
Tino
Ciao ciao

mercoledì 12 febbraio 2014

ME LA SONO VERAMENTE GODUTA

Me la sono veramente goduta , mi vien da scrivere questa frase dopo due uscite in kayak bellissime dove mi sono ritrovato.
La prima, domenica in Val Brembana, sotto la rapida della Irma, con persone per allenamento dove abbiamo anche sperimentato il  calare e recuperare kayak con corde e carrucole .
La giornata era fredda, l'acqua gelida ma per nostra fortuna il sole ci baciava ,( mi venne da dire la fortuna  bacia gli audaci ) allenamento , traghetti entrata in morta e corrente qualche bagno non ristoratore , ma che ti fa sempre capire con chi hai a che fare , un elemento ostile che è sempre lì in attesa , aspetta che tu di distragga per ricordarti chi comanda.
Bellissima esperienza calare i kayak e recuperarli , che ha fatto crescere ancora il gruppo , ed io ho rinverdito le tecniche imparate in tanti corsi per sicurezza in fiume.
Oggi giornata bellissima , dovevo andare, ero obbligato , dovevo salutare amici  che andavano a Cuba e testare il poggia schiena dell'Jsfiord dopo le modifiche fatte sul sedile per potermi sedere meglio essendo riuscito a togliere la pressione sulle teste dei femori che era veramente fastidiosa .
Partenza ore 14,30 si procedeva bene fino a Brivio le nuvole coprivano la Valcava coperta di neve, ma la giornata era veramente spettacolare .
Appena passato Brivio io mi sono fermato a togliere il poggia schiena senza è molto meglio , essendomi fermato all'ingresso della palude appena dopo Brivio, ho potuto constatare che in quel sito dove ci sono sempre degli uccelli palustri in un basso fondale era pieno di gusci di cozze di acqua dolce ma veramente tante , normalmente vivono nei  bassi fondali .  Camminando in costa lasciando solchi in acqua bassissima  , che con le temperature di questo anno veramente miti favoriscono la loro uscita dal fango , qui mi sono fermato a bermi anche un poco di the.
In questa occasione ho potuto, con il livello di oggi, entrare nella palude da un passaggio che era ostruito da una pianta caduta , che è appena stato liberato dove di sicuro c'è qualche amante della fotografia che lo ha pulito per poter fruire meglio del punto di osservazione  mimetico per fotografare uccelli palustri , ma lo spettacolo appena entrato era bellissimo il lago interno era pieno di Folaghe Germani Reali , Cigni ,  gli Aironi erano nel canneto al margine dello stagno interno , spettacolo veramente invidiabile visto che da quella posizione si vede pochissimo dell'insediamento umano , di sicuro molti di voi che leggeranno questo post diranno MA LE FOTO??  avete ragione ma siccome per me queste uscite in kayak sono quasi normali penso sempre poco alle foto , ma vi prometto che provvederò al più presto ad un servizio fotografico accurato , dove potrò mostrarvi le bellezze di questi luoghi , che veramente sono belli , ma non  perché lo dico io , sono belli dopo attente valutazioni ed esperienze fatte in giro per fiumi , laghi , paludi.
Che dire questo post è quasi uno sfogo , ma vi prometto che farò un servizio fotografico .
A presto
Tino